Dopo le pressioni di organizzazioni pro diritti e trasparenza, Twitter ripristinerà Politwoops negli Usa e a livello internazionale. Il sito è specializzato nell’archiviazione di tweet di politici di tutto il mondo, in particolare di cinguettii cancellati dopo pochi minuti per “pentimento”. Il microblog ne aveva stoppato l’attività – anche in Italia – quest’estate sostenendo che tale piattaforma, insieme a Diplotwoops, violava i suoi termini di utilizzo archiviando materiale cancellato. Lo stop a Politwoops era stato definito dagli attivisti online come un’occasione mancata di trasparenza sui governanti. Ora il microblog annuncia di aver raggiunto un accordo con le organizzazioni che gestivano il servizio, le fondazioni Sunlight (americana) e Open State (olandese), per permetterne il ripristino. La Sunlight Foundation spiega sul suo sito che nei prossimi giorni Politwoops ripartirà negli oltre 30 Paesi in cui era già disponibile e sarà ampliato anche ad altri Stati. Politwoops nasce in Olanda nel 2010 da una maratona di informatici volta a creare nuovi programmi. Poi la piattaforma viene sviluppata dalla Open State Foundation (Osf) diventando uno strumento prezioso – non solo per giornalisti – in 30 Paesi, dagli Usa all’Egitto, dalla Gran Bretagna al Vaticano. Politwoops monitora automaticamente i profili Twitter di politici (parlamentari eletti) alla ricerca di tweet pubblicati e poi cancellati, salvandoli e rendendoli visibili. Nel 2014 è stata lanciata Diplotwoops, centrata sui “cinguettii” di diplomatici e ambasciatori. Il blocco di Twitter ha riguardato anche Diplotwoops, che però non viene citata nel post sull’accordo per Politwoops.(
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