Il ritardo nell’erogazione dei contributi ministeriali sta creando seri problemi a radio e televisioni private. Si tratta delle provvidenze relative al 2014, stabilite dai due decreti pubblicati nella G.U. n. 285 del 7 dicembre scorso con cui il ministero dello Sviluppo economico ha ripartito il contributo (suddiviso in due piani gestionali) previsto dalla legge n. 448/98. Dura la presa di posizione dell’Associazione stampa di Puglia: “In Puglia – si legge in un documento – su complessivi 39 milioni di euro, sono previste erogazioni per oltre 5 milioni di euro ma diverse emittenti, pur in regola con la documentazione richiesta, sono rimaste escluse dalla prima tranche di erogazioni dello scorso gennaio e ancora non è noto quando verrà stanziata la seconda tranche. Tali ritardi si ripercuotono sulle spalle dei lavoratori, impegnati a garantire la continuità delle produzioni giornalistiche ma in credito di diverse mensilità di stipendio”. Tale situazione, “aggravata dall’esaurimento degli ammortizzatori sociali in deroga previsti per il settore, rischia– prosegue la nota del sindacato regionale – di mettere ulteriormente in crisi i livelli occupazionali di un comparto già stremato in questi anni dai tagli”. Il sindacato dei giornalisti lancia, pertanto, un appello alla Regione Puglia perché “vengano individuate quanto prima, tramite la task force per l’occupazione, soluzioni atte a scongiurare il collasso del sistema dell’emittenza locale. Ulteriori ritardi nel versamento dei fondi nazionali potrebbero tradursi in un significativo ridimensionamento, oltre che dei posti di lavoro, del pluralismo e della qualità dell’informazione in Puglia”.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…