“Dal 2 dicembre una ventina di emittenti siciliane rischiano di essere oscurate a causa di una delibera del Ministero dello Sviluppo Economico che impone l’eliminazione, su tutto il suolo italiano, delle frequenze interferenti con Paesi confinanti. Questa decisione avrebbe pesanti ripercussioni sulla pluralità di voci e sul diritto d’informazione dei siciliani, già minato recentemente dalla chiusura di altre emittenti storiche. Un danno grave che coinvolge redazioni che con il loro lavoro e le loro inchieste hanno consentito il disvelamento di importanti intrecci di malaffare, anche di risonanza nazionale”. E’ quanto si legge in un comunicato del Gruppo siciliano dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani . “A quanti, tra cronisti e tecnici, in questi giorni vivono momenti di apprensione e incertezza per il proprio futuro professionale – prosegue la nota -, l’Unci Sicilia esprime vicinanza e solidarietà, auspicando una rapida soluzione che tenga conto dell’importanza di garantire il godimento del diritto e dell’esercizio di una piena libertà di stampa”. “In una fase storica così delicata – ha detto il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo -, in cui informare e l’essere informati assumono un valore assoluto nella vita della società, il venir meno di qualsiasi voce critica sul mondo rappresenta un pericolo che non ci si può concedere di correre”. (Asca)
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