Editoria televisiva locale in subbuglio. All’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che impone la rivisitazione delle posizioni automatiche sul telecomando, la nuova stagione dei programmi tv inizia con un grande punto interrogativo per tutti. Gli investimenti in produzioni, infatti, dipenderanno molto dal numero del telecomando che ciascuna emittente avrà assegnato, poiché questo ha un peso sulle previsioni economiche dell’anno. Editoria.tv affronta questo delicato tema guardando alla Campania, terra tra le più inflazionate in quanto a tv locali e tra le più colpite finora dalla crisi economica, con riflessi pesanti sul settore editoriale. Pubblicheremo, uno per volta, l’analisi della situazione e le prospettive dei tycoon partenopei.
Si parte con Riccardo Romano, direttore di Canale Otto, emittente in cui l’informazione ha da sempre un ruolo centrale.
QUAL È LA LINEA EDITORIALE DI CANALE 8?
“Canale 8 ha da sempre puntato sulla caratterizzazione dell’informazione locale ed è quello che continua a fare, offrendo contenuti di qualità, con uno sguardo sempre rivolto alle tecnologie utilizzate dai competitor locali per sviluppare una sana competizione”.
NELLA PROSSIMA STAGIONE TELEVISIVA, COSA CAMBIA E COSA RESTA NEL PALINSESTO TELEVISIVO DI CANALE 8?
“Nella programmazione di Canale 8 al primo posto c’è sempre l’informazione con ben tre edizioni del Tg e le edizioni 8 Flash per un’informazione in pillole di 90 secondi, sempre aggiornata”.
NESSUNA NOVITÀ, DUNQUE?
“In verità, per la nuova stagione televisiva, Canale 8 ha in serbo alcuni nuovi format per i suoi telespettatori, ma al momento non posso dire molto più”.
E LO SPORT, COME AFFRONTERETE IL TEMA CALCIO?
“Una bella fetta del palinsesto televisivo sarà riservata come sempre al calcio con la trasmissione “A tutto campo” condotta in diretta dal giornalista Paolo del Genio. Sempre in ambito sportivo stiamo ragionando se ripetere l’esperienza dello speciale sul ritiro del Napoli a Dimaro, trasmessa nel mese di Luglio con una diretta serale da Canale 8 ed in contemporanea sulle emittenti campane aderenti al Consorzio Cmg (Campania Media Group) con Canale 9, Televomero, Napoli Canale 21”.
DELL’INTERA PROGRAMMAZIONE DI CANALE 8, QUANTI E QUALI PROGRAMMI SONO AUTOPRODOTTI?
“La maggioranza dei programmi di Canale 8 sono autoprodotti, fatta eccezione per i film e le due rubriche sulle moto ed auto: “Star Bikers” e
“Star Drivers”. Per il resto, l’emittente vanta una produzione in proprio che conta su ben dodici programmi che spaziano dal giornalismo d’inchiesta, a cronaca e attualità fino allo sport”.
COSA PENSA DELLA POLEMICA SULLE INTERVISTE POLITICHE A PAGAMENTO IN TV? E’ UNA PRASSI CONSOLIDATA IN TUTTA ITALIA E QUINDI ANCHE IN CAMPANIA?
“Noi siamo al riparo dal polverone sollevato dallo scandalo delle interviste a pagamento, per cui la cosa non ci riguarda. Ma se devo dare un parere sulla vicenda, credo che la condotta di certi giornalisti finisca per screditare non solo il concetto stesso di servizio di informazione, che ne esce inevitabilmente fuorviato, ma soprattutto l’immagine degli editori. E comunque, nulla di nuovo sotto il sole, la pratica delle “marchette” relative alle interviste a pagamento, non è una realtà nuova purtroppo nel panorama editoriale italiano”.
QUALI SONO I PROGRAMMI DI PUNTA DELL’EMITTENTE E QUALI REGISTRANO MAGGIORE SHARE?
“In termini di share, posso affermare che il pubblico ha premiato ed apprezzato in particolar modo un format d’inchiesta di nostra produzione come “Panni Sporchi”, condotto da Duccio Giordano e volto a sollevare alcuni temi “scomodi”, correlati a realtà estreme del territorio campano. Muoversi su questi terreni minati, ovviamente comporta dei rischi, ma, come ho già detto, Canale 8 punta su un’informazione a 360 gradi e quindi non si può esimere dal raccontare anche realtà scottanti”.
COME SONO CAMBIATI NEL TEMPO I GUSTI DEGLI TELESPETTATORI E COME VI SIETE ADEGUATI ALL’EVOLUZIONE?
“Il costante aggiornamento dei contenuti e delle piattaforme è condizione imprescindibile per sopravvivere all’incedente frammentazione degli ascolti, effetto sostanzialmente imposto dal passaggio al digitale terrestre. L’offerta televisiva si fa sempre più varia ed è quindi fondamentale adeguarsi a quello che sarà il telespettatore del futuro”.
PER SEGUIRE QUESTA STRADA, SI DEVONO FARE INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA E RISORSE UMANE…
“E’ vero. Canale 8 ha investito sotto il profilo tecnologico e sotto quello della struttura del personale. Lo staff si è arricchito infatti del prezioso apporto di due validi ingegneri elettronici, ex cervelli in fuga che dalla Germania sono tornati nella madre patria Italia.Inoltre, per fornire un’informazione multipiattaforma, Canale 8 ha sviluppato una App gratuita per iPhone e iPad, “8News”, in modo da proporre aggiornamenti sulle notizie in tempo reale.
L’informazione deve stare al passo con i tempi e per farlo deve assumere la caratteristica del dinamismo”.
IN TEMPI DI GRANDE CRISI, AGGRAVATI DA UNA RIFORMA DELL’ETERE CHE HA PER ANNI LESO LE TV LOCALI, COME SOPRAVVIVE L’EMITTENZA TELEVISIVA REGIONALE? QUAL È LA VOSTRA RICETTA?
“In tempi di crisi come questa, in cui ci la scarsità di risorse è un dato di fatto, credo che la soluzione stia nel fare gruppo, creare una rete sinergica composta da professionisti del settore. E’ quanto abbiamo fatto noi di Canale 8 consorziandoci con Canale 9, Televomero, Napoli Canale 21: insieme abbiamo dato vita al Consorzio Campania Media Group. In questo modo si ottimizzano i costi, si mettono insieme le risorse, anche quelle strategiche, e si producono contenuti di qualità”.
UN ESEMPIO?
“Oltre alla diretta sul ritiro del Napoli, cui accennavo prima, con il Consorzio abbiamo seguito gli eventi sportivi della Coppa America a Napoli con approfondimenti e speciali dal villaggio sportivo”.
QUAL È LA SUA LETTURA DELLA RECENTE SENTENZA SUGLI LCN IN FAVORE DELLA RIELABORAZIONE DELLA POSIZIONE SUL TELECOMANDO?
“Alla base di tutto credo che vada scongiurata l’adozione di criteri inaffidabili che non tengono conto dei fattori oggettivi d’assegnazione.
Penso quindi che sia un errore riferirsi alle graduatorie Corecom, così come ai dati Auditel, che sono fermi al contesto analogico e quindi non specchianti la situazione attuale. Così come ho da obiettare sulle posizioni migliori nella numerazione occupate dai canali provinciali rispetto a quelli regionali, situazione che costituisce comunque un danno per le emittenti regionali”.
ATTUALMENTE CANALE 8 HA UNA BUONA POSIZIONE SUL TELECOMANDO, IL 13. TEME DI PERDERE QUESTA POSIZIONE?
“Come ho appena detto, temere di perdere la posizione attuale vorrebbe dire immaginare criteri inaffidabili di assegnazione. Diversamente, se si terrà conto di criteri oggettivi quali la storicità dell’azienda e il fatturato, Canale 8 può dormire sonni tranquilli”.