La prossima settimana le authority per la tutela dei dati nell’Unione europea valuteranno un piano che potrebbe portare prima dell’estate a misure repressive verso Google: è l’annuncio del Cnil, l’agenzia francese per la protezione della privacy. Continua la discussione iniziata lo scorso marzo quando l’azienda californiana ha varato modifiche ai regolamenti delle sue piattaforme sul web. Google ha replicato in una nota che le policy dei suoi servizi online rispettano le normative europee. È quanto scrive l’agenzia di stampa Afp.
L’indagine era iniziata un anno fa in seguito alla decisione del gruppo di Mountain View di cambiare le policy per la privacy: ad aprile e a giugno Google aveva fornito i chiarimenti sollecitati nel corso dell’investigazione. Poi quattro mesi fa le agenzie europee per la tutela dei dati personali hanno pubblicato le loro conclusioni in un documento. Hanno indicato di migliorare le informazioni fornite agli utenti in alcune categorie e di chiarire con maggiore accuratezza la durata della conservazione dei dati. Poi hanno atteso quattro mesi per verificare gli esiti della loro proposta. E allo scadere del periodo previsto il Cnil (Commission nationale de l’informatique et des libertés) ha dichiarato che le risposte arrivate da Google non soddisfano gli adempimenti richiesti: non sono, secondo quanto riporta l’Afp, precise ed efficaci. Inoltre il Cnil ha annunciato che la prossima settimana le authority della privacy europee siederanno a un tavolo per coordinare azioni repressive contro l’azienda di Mountain View da varare prima dell’estate.
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In giornata Google ha diffuso una nota in cui afferma di rispettare la normativa sui dati personali dell’Unione Europea e conferma che continuerà il dialogo con il Cnil. Un anno fa aveva spiegato i cambiamenti delle policy per la privacy come una scelta che semplifica agli utenti l’uso delle piattaforme digitali, ad esempio videosharing e social network, attraverso l’unificazione di regolamenti che in precedenza erano specifici per singoli servizi online. Il mese scorso Google ha raggiunto un accordo con la Federal Trade Commission degli Stati Uniti. In Europa è ancora aperta l’indagine antitrust iniziata da Bruxelles.
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