Telecom Italia, indagata in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, ha chiesto formalmente di patteggiare a 600 mila euro al gup di Milano Fabrizio D’Arcangelo di fronte a cui oggi si è aperta l’udienza preliminare per il caso di quelle presunte schede sim fantasma – circa 5 milioni in totale – che sarebbero state ‘mantenute in vita’ con piccole ricariche appositamente per far figurare più clienti di quelli reali e di conseguenza aumentare la quota di mercato del gruppo delle telecomunicazioni.
Sempre nel corso dell’udienza, le difese degli indagati per ostacolo all’autorita’ di vigilanza Agcom (l’ex ‘numero uno’ di Tim Brasil, Luca Luciani, l’ex ad di Telecom, Riccardo Ruggiero, e l’ex direttore operativo di Tim, Massimo Castelli) hanno sollevano invece un’eccezione di incompetenza territoriale a favore di Roma (città in cui ha sede Agcom).
Sulla richiesta di patteggiamento e l’eccezione il gup deciderà il 10 luglio.
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