Categories: Editoria

Troppe querele. Chiude Telejato, la storica tv locale siciliana

Continuano a piovere querele, questa volta non da comuni cittadini o dalla Bertolino, ma da alti magistrati, da funzionari e elementi di spicco che si occupano di  gestione dell’ordine pubblico, persino da amministratori giudiziari e da giornalisti che non sopportano le nostre reazioni alle loro provocazioni e alle “minchiate” che scrivono, il tutto nell’ambito di un impressionante attacco all’antimafia, nel tentativo di cancellarne l’esistenza. Ci querelano persino i mafiosi, anzi i presunti mafiosi, i quali, pur essendo stato loro confiscato il patrimonio per mafia, ci accusano di diffamazione perché non esiste una sentenza che li dichiari mafiosi.

Così piovono avvisi e denunce sul responsabile della testata, sul suo direttore, sui suoi redattori. Tutto questo significa andare a cercarsi i legali, andare a sottoporsi agli interrogatori della polizia giudiziaria postale, perdere tempo e salire le scale dei tribunali, da Caltanissetta, competente sulle denunce inoltrate dai magistrati di Palermo, ad Enna, dove l’Università Kore si è sentita diffamata per l’inevitabile commento sulla laurea regalata al figlio della Saguto. Tutti diffamati, e noi siamo i diffamatori. Rispetto a questa velenosità la Bertolino rischia di sembrare un’angioletta. Si aggiunga a tutto questo la difficoltà di portare avanti una struttura dove la macchina del fango azionata dai Carabinieri di Partinico e dalla Procura di Palermo, ha prodotto danni devastanti, molto più gravi di quanto non possano essere le diffide dei mafiosi ai commercianti, perché non facciano pubblicità attraverso Telejato.

Per non parlare di altre incredibili vicende, dove si sciolgono comuni come Giardinello o Corleone, e, in passato Recalmuto, senza che ai sindaci sia stato contestato alcunché di rilevante, mentre si lascia al suo posto qualche altro sindaco che ha privatamente portato avanti la collaborazione coi mafiosi del suo paese. Siamo costretti a parlare in generale, perché c’è chi ci ascolta e ci sta registrando, magari poi viene a chiederci copia della trasmissione, in attesa di cogliere mezza parola con cui arrivare all’obiettivo finale, cioè chiedere la definitiva chiusura dell’emittente.

Ebbene, così andando avanti chiudiamo noi. Abbiamo creduto che qualcosa potesse cambiare attraverso questa voce libera. Ma invece non cambia e non cambierà nulla perché questa terra, per dirla con Sciascia, è irredimibile. Chi ci ama ci scusi. È stato bello, chiude la nota della storica tv siciliana.

Salvatore Monaco.

Recent Posts

Libertà di espressione dei magistrati: una questione sempre più attuale anche in Italia

Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…

1 ora ago

Circolare n. 54 del 18/12/2025 – Contributi alle scuole per l’acquisto di abbonamenti ai giornali

Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…

17 ore ago

Antenna rassicura Gedi: “Rispettiamo la linee editoriale”

Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…

17 ore ago

Gedi, pure il Cnog chiede la golden power su Rep e La Stampa

Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…

18 ore ago

Il Crotonese: 45 anni di informazione cooperativa e indipendente a Crotone

In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…

2 giorni ago

Sostegno all’informazione, Fnsi richiama il governo: “No al gioco delle tre carte”

Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…

2 giorni ago