Da appena due mesi è entrata in vigore la legge che istituisce il Tribunale delle Imprese. Di cosa si tratta esattamente? Il Tribunale delle Imprese non è altro che una sezione specializzata per le questioni inerenti l’attività di impresa, presente presso i Tribunali di ventuno città italiane, che avrà competenza a decidere, in particolare, sui procedimenti giudiziari in materia di proprietà industriale, sui giudizi concernenti fattispecie di concorrenza sleale, sui processi relativi alle violazioni della normativa antritrust, sulle controversie in materia di diritto di autore, nonché sulle cause concernenti le invenzioni dei lavoratori dipendenti e dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca. Il Tribunale delle Imprese dovrà, inoltre, esprimersi in relazione alle controversie inerenti le società per azioni, le società a responsabilità limitata e le cooperative.
Le questioni di cui si occuperà la sezione sono estremamente complesse e delicate.
Si pensi, ad esempio, alle vicende relative a marchi e brevetti, alle azioni di costituzione, modificazione o estinzione di un rapporto societario, alle azioni di responsabilità promosse contro gli amministratori o i sindaci delle società o, ancora, ai giudizi relativi al trasferimento delle partecipazioni sociali. Sono, evidentemente, cause per decidere le quali è richiesta una particolare esperienza in campo societario. E’ questo, infatti, uno degli elementi qualificanti della sezione specializzata, anche se, a quanto pare, saranno comunque incaricati alcuni magistrati che prima si occupavano di altra materia. L’auspicio è che, grazie ad acume, preparazione e dedizione, i giudici designati a comporre il Tribunale delle Imprese facciano brillare le ventuno sezioni neo costituite e le facciano diventare i fiori agli occhielli dei Fori presso i quali sono state create.
La questione vera che riguarda il soggetto che ricorre al Tribunale delle Imprese sta nel fatto che, per instaurare un procedimento dinanzi alla sezione, è necessario, indipendentemente da tutto, corrispondere allo Stato un contributo più alto di quanto non lo sia stato finora. La legge che ha istituito il Tribunale delle Imprese ha, difatti, previsto che, per i processi di sua competenza, la somma di denaro da versare (tecnicamente contributo unificato) è raddoppiata. La qual cosa può comportare il rischio che l’istituzione di una “giustizia specializzata”, ma a costi incrementati, si trasformi in un deterrente, soprattutto in un contesto economico come quello attuale. E’ probabile che chiunque, anche l’imprenditore con buone disponibilità economiche, dovendo corrispondere un importo doppio per ottenere un provvedimento giudiziario, ci penserà due volte.
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Giurisprudenza TRIBUNALE DELLE IMPRESE, GIUSTIZIA SPECIALIZZATA CON COSTI D’ACCESSO RADDOPPIATI