Tredici ordini regionali contro il rinvio: “Elezioni Cnog, intervenga il ministero”

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Si firmano “La maggioranza dei presidenti regionali dell’Ordine” e hanno inviato, nei giorni scorsi, una lettera contro l’ipotesi di congelare il voto per il rinnovo delle cariche in seno al consiglio nazionale dell’Odg chiesto da sei degli ordini regionali tra cui Campania e Lombardia.

La lettera chiarisce subito i fatti e le posizioni dei firmatari: “Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, ha inviato una lettera ai Consigli regionali dell’Ordine dei giornalisti nella quale interviene sulla decisione annunciata dai presidenti di alcuni consigli regionali di impedire lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale del nostro Ordine,  già convocato a norma di legge. Il presidente Verna conferma infatti la propria determina sulle date delle elezioni a partire dal 27 settembre 2020 che, se i presidenti di questi Ordini regionali non cambieranno idea, le elezioni dovranno essere rinviate a data da destinarsi. Sarebbe a nostro avviso un’eventualità molto grave”.

E dunque: “Soltanto una norma di legge, come avvenuto può infatti bloccare il regolare svolgimento delle elezioni esponendo, in caso contrario, gli Ordini regionali e nazionale a rischi penali quale l’omissione di atti d ufficio. Né appare convincente la giustificazione addotta sui rischi che potrebbero correre i colleghi in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid 19”. Perciò spiegano: “Con tutto il rispetto e l’attenzione dovuta agli abitanti di alcune regioni e principalmente della Lombardia, non si può infatti non sottolineare che, come dichiara il Ministero della Giustizia, appositamente interpellato, sono state riaperte, sia pure con misure di sicurezza, la maggior parte delle attività economiche e socio-culturali. Del resto – lo afferma sempre il Ministero, proprio in quell’arco temporale (tra fine settembre e primi di ottobre) si dovrebbero svolgere le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e regionali in numerose regioni, nonché il referendum sul taglio dei parlamentari che coinvolgerà l’intero territorio nazionale”.

“Rinviare le elezioni dell’Ordine, senza nemmeno stabilire una nuova data rischia di apparire come una proroga a tempo indeterminato dell’incarico agli attuali organi dirigenti. Un fatto grave che censura la libera volontà degli iscritti e il loro diritto di decidere democraticamente a chi affidare la gestione dell’Ordine professionale”, denunciano i presidenti dei tredici ordini regionali pro voto: “Rappresenteremo ancora una volta al Ministero vigilante tali considerazioni chiedendo comunque un definitivo intervento chiarificatore: o cancellando con un’iniziativa il diniego al voto dei Consigli regionali interessati, se ritiene che ci siano le condizioni per votare regolarmente in tutte le regioni, o predisponendo una norma di legge per il rinvio delle elezioni laddove ritenga che tali condizioni non sussistano”.

Quindi la conclusione: “Resta la profonda amarezza per una situazione che rischia di aprire un periodo di difficile confronto all’interno della categoria. Chi intende limitare le prerogative democratiche si assume responsabilità davvero gravi esponendo l’Ordine ad un regime di prorogatio che non può essere deciso dal presidente del Cnog”.

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