Mentre la Ue sta lavorando a un nuovo quadro regolamentare, in Italia si riapre il fronte di discussione con la proposta lanciata dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, in attesa questa settimana – o al massimo la prossima – che il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Luca Lotti, incontri tutti i rappresentanti della filiera per aprire un tavolo di confronto. Il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso, è convinto che bisogna intervenire al più presto e, in occasione degli stati generali dell’editoria in Abruzzo, ha lanciato la sua proposta: per affrontare in “maniera seria il problema” occorre misurare e tassare il traffico internet generato dagli utenti che cercano notizie sui motori di ricerca come Google, utilizzando le risorse così ottenute per il sostegno dell’editoria. Nell’intervista rilasciata a Key4biz subito dopo la sua nomina, il segretario generale della FNSI ha spiegato che bisogna “costringere i motori di ricerca a prendere atto del fatto che utilizzano contenuti per i quali gli editori pagano i giornalisti. Non possono trasformare in qualcosa di gratuito il lavoro che viene pagato. E’ giusto che ci sia un ritorno non dal punto di vista dell’editore ma del sistema”. Lorusso ha spiegato che “i motori di ricerca che sui quei contenuti realizzano anche dei ricavi pubblicitari abbastanza consistenti devono farsi carico di far tornare risorse al sistema dell’informazione e dell’editoria in generale”. Dietro questa operazione per Lorusso non possono esserci solo la FNSI o gli editori, “bisogna agire insieme con il Governo così come è stato fatto in altri Paesi”. Lorusso lancia quindi al premier Renzi e ai suoi Ministri un appello così come ha fatto ancheMaurizio Costa, presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, chiedendo una legge. Argomento sul quale Costa è poi tornato, sulle pagine di Key4biz, per ribadire che solo così Google sarebbe ‘costretta’ a confrontarsi con gli editori italiani.
Fonte: Key4biz.it