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Tok.tv: il nuovo business model delle social television

Grazie al Tok.tv Social Button la start up di Fabrizio Capobianco è passata da 500.000 a 8.000.000 milioni di utenti attirando l’attenzione di potenti venture capital italiani e stranieri

Un nuovo tipo di business si affaccia all’orizzonte del variegato mondo delle tv digitali sempre più a caccia di strategie di web marketing e progettualità innovative che, oltre a consentire di reggere la concorrenza di agguerriti competitors, possano anche massimizzare i profitti e suscitare l’interesse di grandi investitori disposti a sborsare anche milioni di dollari. Questo è quello che sta succedendo a Tok.tv, giovane e dinamica realtà imprenditoriale nata a Palo Alto grazie all’intraprendenza del suo founder e ceo Fabrizio Capobianco. Sebbene la sede della start up sia in California, nel cuore della Silicon Valley, la social tv company è nata nel 2012 grazie allo spirito d’intraprendenza del suo ideatore, un vero pioniere del web che in Italia aveva già creato altre società note come Internet Graffiti e soprattutto Funambol, la prima che ha utilizzato la tecnologia cloud precedendo di 10 anni un genio come Steve Jobs.

Quello che oggi si pone come un nuovo business model è sicuramente frutto del know how acquisito in anni di esperienza nel settore it ma, mai come in questo caso, le indiscutibili capacità manageriali sono state supportate dalla grande passione sportiva di Fabrizio Capobianco che ha saputo trasformare un interesse personale in emozioni da condividere sul web, con la stessa partecipazione ed intensità di quando si assiste ad un match dal vivo. E non solo.

Dopo alcuni test effettuati negli States durante gare di baseball molto popolari, Tok.tv ha stretto accordi con società di calcio blasonate come Juventus, Barcellona e Real Madrid consentendo ai rispettivi tifosi di creare veri e propri salotti virtuali in cui interagire commentando un’azione in tempo reale, contestando un’ espulsione, esultando per un gol o prendendo in giro gli avversari dislocati a poche miglia o dall’altra parte del pianeta.

Tutto questo senza bisogno di scaricare Tok.tv perché il sistema prevede che sia già contenuta nelle app della squadra del cuore. Ma non è tutto. Per fidelizzare un maggior numero di utilizzatori, l’applicazione consente di inviare social selfie, ascoltare la voce degli altri utenti connessi, inviare suoni, condividere news e pronostici: un modo molto coinvolgente ed alternativo di vivere un evento sportivo anche in modalità mobile, dal proprio tablet o smartphone, su iOS e Android. 

Nell’ultimo anno, il consenso decretato dai follower è stato di tale portata che dalle 500.000 unità Tok.tv ha registrato un balzo in avanti impressionante raggiungendo ben 8.000.000 di fan, un successo senza precedenti che spinge la start up a potenziare i suoi progetti di internazionalizzazione e a suscitare l’interesse di nuovi venture capital pronti a sostenere l’idea a suon di milioni di euro e di dollari.

Ai fondi già erogati da parte di Italian Angels for Growth, Techstars, Social Stars e del colosso cinese Heyi Capital, il fondatore Capobianco ha annunciato che Tok.tv ha ricevuto la prima tranche di un mega finanziamento pari a 5 milioni di dollari da parte di investitori europei, asiatici ed americani. Fiducia che il founder è certo di ripagare attraverso i profitti derivanti dalla pubblicità, oggi trasmessa solo durante le pause sportive, ma che presto potrebbero trovare ampia collocazione nell’ambito di eventi di intrattenimento seguitissimi dal grande pubblico televisivo.

Nel mirino di Tok.tv, infatti,  ci sono l’estensione del servizio ad altre società sportive e vantaggiosi accordi con altri media tanto che nel 2017 Capobianco spera di diversificare ed ampliare l’offerta integrando anche kermesse che fanno segnare picchi di ascolto molto alti come La Notte degli Oscar o il Festival di Sanremo, straordinari veicoli mediatici capaci di aumentare in maniera esponenziale il gettito dell’advertising e che potrebbero rendere Tok.tv ancora più appetibile agli occhi degli investitori pubblicitari ma soprattutto degli utenti che, al di là dello sport, cercano un contenitore digitale, ricco e variegato, in grado di soddisfare tutti gli interessi.

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