Le cause dei disagi
Quali sono i fattori che hanno dato origine a questa mole di richieste? Innanzitutto i problemi legati alla portabilità del numero, e quindi al passaggio da un operatore ad un altro. I recenti fallimenti di alcuni operatori mobili hanno evidenziato la lentezza e la farraginosità delle procedure. Altra causa comune è quella dei costi di recesso. Questo diritto è esercitabile dall’utente per bloccare l’attivazione di un servizio prima che essa sia ultimata. Ma spesso gli operatori non recepiscono le istanze dei clienti. Ci sono, poi, le contestazioni inerenti a cifre errate nelle fatture di pagamento. Nelle segnalazioni degli utenti c’è spesso anche la stipulazione telefonica di condizioni contrattuali, vietata dal decreto 21/2014. Un rapporto commerciale può avere inizio a seguito di uno scambio verbale, ma poi deve essere messo necessariamente nero su bianco. Di sicuro l’influenza delle condizioni meteorologiche sul nostro paese ha accentuato l’inefficienza nella fornitura di alcuni servizi. Il recente black-out di Telecom a Parma, a seguito dell’alluvione, è solo l’ultimo esempio della debolezza generale delle infrastrutture nei confronti del clima. La “facilità di denuncia” è un altro fattore determinante. L’utente può dare inizio alle liti non solo tramite istanza, ma anche compilando un modulo disponibile sul sito dell’Agcom. Spetta poi all’Autorità sanzionare gli operatori, a condizione che le problematiche indicate dai clienti siano effettivamente riscontrabili.
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