Il cda di Timedia è stato pagato, per il 2012, 2,24 milioni di euro: 360 mila a Salvemini, 385 a Ghigliani. L’ex ad, Stella è costato, inclusa la liquidazione, 2,25 milioni. E poi tanti bonus per la vendita di La7. Intanto la tv di proprietà di Cairo risparmia sulle interviste. E i grandi dell’informazione de settimo canale si “ospitano” tra di loro.
Ma facciamo un passo indietro. Ormai, da qualche settimana, La7 è di proprietà di Urbano Cairo, editore torinese e presidente della concessionaria della pubblicità della stessa tv.
La7 è stata venduta perché “perennemente” in rosso. L’ex rete di Timedia, controllata al 77,7% da Telecom Italia, ha perso circa 1 miliardo di euro negli ultimi dieci anni. Dunque i cda di Timedia e di Telecom hanno deciso di dismettere una società che produce solo debiti. E la settima rete è stata venduta (o forse regalata) a Cairo. Il quale ha pagato solo un prezzo simbolico di 1 milione di euro. In più La7, prima della cessione, è stata completamente ripulita dai debiti. Poi 60 dipendenti sono stati lasciati a Telecom. Inoltre Cairo ha usufruito di una “dote” di 87 milioni per riavviare la società. E l’imprenditore torinese avrà anche un forte sconto sull’affitto delle frequenze (ancora di proprietà di Timedia tramite il suo operatore di rete Timb) su cui veicolare il canale tv.
Ma le sorti di La7e la perdite di Timedia come hanno influito sulla retribuzione dei consiglieri di amministrazione della stessa società? Ricordiamo che Timedia ha perso, nel 2012, 240 milioni di euro. E il debito finanziario netto è cresciuto di 121 milioni arrivando a 260.
In tutto sono stati spesi 2,24 milioni di euro per il cda di Timedia. E il conto sale a 3,9 milioni se si considera la buonuscita di Giovanni Stella.
Severino Salvamini, presidente di Timedia, ha ricevuto 360 mila euro. Il dg Marco Ghigliani, subentrato all’ex ad e presidente di La7, Giovanni Stella, ha incassato 385 mila euro. Lo stesso Stella, dimessosi il 13 dicembre (e che ora potrebbe inserirsi nel gruppo editoriale di Guido Veneziani) ha ricevuto 2,25 milioni. Tale somma comprende sia lo stipendio, 558 mila euro, che la liquidazione, 1,69 milioni.
In più la vendita di La7 a Cairo ha prodotto dei bonus. Ecco le cifre: dm250 mila euro per il presidente Salvemini, 100 mila per il dg Ghigliani e gli altri dirigenti coinvolti, 400 mila a Stella.
Probabilmente si tratta di cifre già pattuite in passato. Quindi non evitabili. Si eliminano, invece, i costi di produzione dell’emittente numero 7. I costi del palinsesto fatti nel 2011 e nel 2012 si sono rilevati insostenibili. Anche la crescita della tv, arrivata a gennaio del 2013 ad uno share vicino al 4%, non è bastata ad accumulare risorse pubblicitarie sufficienti a bilanciare le spese. E così si cerca di sfruttare al massimo le risorse interne. Le quali non mancano. Ed ecco che sono partite le interviste “intra moenia”. Ovvero Michele Santoro, Enrico Mentana, Corrado Formigli, Gad Lerner, Daria Bignardi si sono “ospitati” tra di loro nelle rispettive trasmissioni. Così facendo si sono evitati altri esborsi.
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