Previsto un aumento del 33,8% nel 2013, del 13,1% nel 2014 e del 11,6% nel 2015. E per la pubblicità si arriverebbe ad un +19%. Parliamo dei ricavi di TIMedia. Una azienda che sembra in salute, ma che è in vendita.
Interessate all’acquisto della controllata Telecom Italia (che ne possiede il 77,71%) ci sono una quindicina di soggetti. Tra questi il fondo italiano Clessidra, il gruppo di media tedesco Rtl, gli americani di Discovery Channel, il Gruppo Espresso. Ha dato forfait la tv del Qatar Al Jazeera.
In un information memorandum diffuso l’altro ieri vengono tracciate le previsioni del triennio 2012-2015. Vengono previsti ricavi in crescita, ebitda di ritorno in positivo, ebit in rosso ma attenuato e dal prossimo anno maggiore capacità di attrarre pubblicità e incremento degli acquisti di diritti tv.
I “pretendenti” hanno tempo fino a lunedì 24 settembre per presentare l’offerta non vincolante e accedere alla fase finale. La lettera di procedura pone l’obbligo di ottenere la preventiva autorizzazione di Telecom per i pretendenti che volessero allearsi.
Previsto un aumento dei ricavi che nel 2012 si attesteranno a 142 milioni per salire nel 2013 del 33,8%, nel 2014 del 13,1% e nel 2015 dell’11,6%.
Ti Media stima un incremento degli investimenti per l’acquisto di diritti tv, che ammonteranno a 27 milioni nel 2012, 29 nel 2013, 30 nel 2014, 32 nel 2015.
Il gruppo promette un incremento del 19% della capacità di attrarre pubblicità nel 2013: si prevedono ricavi per 240 milioni nel 2015. In Italia, sottolinea Ti Media, si risente dello spostamento della pubblicità verso Mediaset: esiste una distorsione del mercato perché l’audience non rispetta il mercato: la Rai, per esempio, negli ultimi 12 mesi ha registrato un indice di ascolto superiore a Mediaset ma i ricavi sono calati.
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