La novità nel Ddl che verrà esaminato dal prossimo CdM Milano, 25 lug. (Apcom) – L’accesso ai contributi diretti per giornali di forze politiche sarà consentito soltanto a quelle testate espressione di forze politiche che abbiamo il gruppo parlamentare in una delle due Camere o almeno due rappresentanti eletti al Parlamento europeo. E’ questa una delle novità del Ddl sulla nuova disciplina dell’editoria che verrà esaminato dal prossimo consiglio dei ministri, pubblicato in anteprima sul sito di Radio radicale. Le testate che perdono, in funzione di questa norma, la qualifica di organo di forze politiche, continuano a percepire i contributi a condizione che, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, si trasformino in cooperative giornalistiche.
“Ai fini dell’accesso ai contributi diretti – si legge all’articolo 18, comma 3, del ddl che riordina i criteri di accesso alle misure di sostegno – per giornali organi di forze politiche, si intendono i quotidiani e periodici, anche su Internet, che, come da esplicita menzione riportata in testata, e limitatamente a una sola testata, siano riconosciuti come propria espressione da forze politiche che, nell’anno di riferimento dei contributi, abbiano il proprio gruppo parlamentare in una delle Camere o almeno due rappresentanti eletti nelle proprie liste al Parlamento europeo”.
Il ddl, che ha per scopo “la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell’informazione”, riconosce anche il sostegno con contribuzione diretta alle “imprese editrici di quotidiani costituite in forma societaria la cui maggioranza delle azioni o quote sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali senza finalità di lucro” le quali “accedono ai contributi a condizione che alla data del 31 dicembre 2005 abbiano già maturato il diritto ai contributi previsti dalla previgente disciplina, e abbiano mantenuto la medesima forma societaria negli anni successivi”.
Il disegno di legge, oltre ad accordare contributi per le testate in lingua italiana diffuse all’estero e le testate di minoranze linguistiche, prevede che le testate che perdono, in virtù delle norme contenute nel presente ddl, la qualifica di organo di forze politiche, continuano a percepire i contributi a condizione che, entro un anno, si trasformino in cooperative giornalistiche (ad esclusione dell’applicazione dei requisiti di anzianità di costituzione e di pubblicazione).
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