“Telemeloni esiste già”, la polemica a viale Mazzini

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La polemica infinita a viale Mazzini: “Da noi Telemeloni non è una novità”. Le parole della premier, che in un messaggio si è rivolta agli “spettatori di La7” deplorando la linea editoriale da lei evidentemente reputata ostile, hanno sollevato un vespaio di polemiche. Le solite che, poco prima di un’elezione, riempiono le colonne dei quotidiani, ingolfano il traffico dei siti, squillano dai titoli dei Tg. Stavolta, però, a prendere in mano il capo della contrapposizione è il comitato di redazione di RaiNews che ne approfitta per sganciare un altro siluro, l’ennesimo, contro il direttore Paolo Petrecca. “Da noi Telemeloni non è una novità, esiste da tempo a RaiNews24 grazie a Petrecca”, si legge in una nota che definire piccata sembra ancora poco. “Petrecca – denunciano i giornalisti del Cdr di RaiNews24 – è stato tra i primi a mandare in onda in versione integrale la rubrica social della presidente del Consiglio ‘Gli appunti di Giorgia’, un diario politico senza contraddittorio che Meloni usa per tentare di instaurare con gli italiani un rapporto amichevole, per mostrarsi vicina alle persone comuni”. E quindi la “difesa” e il contrattacco: “Nella versione di oggi il format ‘Gli appunti di Giorgia’ è stato trasformato in TeleMeloni per volere stesso della leader di Fratelli d’Italia, nonché candidata alle europee, con l’intento di schernire gli oppositori e di ribaltare a suo favore una narrazione che purtroppo invece è una triste realtà”.

Per i giornalisti: “RaiNews24 naturalmente non ha perso l’occasione di mettere a disposizione della presidente i suoi canali tv e web per dare risonanza all’evento, e così gli utenti si sono ritrovati dalle 12.26 alle 12.30 anche con un logo diverso da quello della Rai”. Una scelta che lascia l’amaro in bocca: “Il direttore può anche sostenere che ciò che manda in onda sia istituzionale ma basta ascoltare cosa dice Meloni per comprendere quanto poco di istituzionale ci sia, e quanto invece Giorgia sia nel pieno dell’agone politico della campagna elettorale”. La conclusione è una sfida: “Il cdr di questa testata si batterà sempre affinché non ci siano Tele-Presidenti di qualsiasi colore politico, per ritrovare la dignità di giornalisti liberi al servizio solo degli spettatori che hanno diritto a un’informazione imparziale e corretta”.

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