Telefonia, l’Agcom affronta il problema dei servizi premium indesiderati

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L’Agcom si attiva contro i servizi premium indesiderati delle compagnie telefoniche.  Nei primi 11 mesi dell’anno sono pervenute all’Autorità 583 segnalazioni di utenti sconcertati per addebiti imprevisti in bolletta.  La maggior parte delle denunce (311) è a carico di H3G. 135 casi riguardano Telecom. Seguono nell’ordine Fastweb, Wind e gli operatori virtuali.  L’Agcom è al lavoro per realizzare una delibera che contenga nuove e più stringenti regole per la tutela dei consumatori.  Le truffe a danno degli utenti si verificano con facilità. Basta un click per arrivare all’attivazione di servizi indesiderati. Gli accordi tra gli operatori telefonici e società terze, specializzate in suonerie e giochi,  generano sospetti in Altroconsumo.  L’associazione ritiene che gli operatori facilitino i raggiri da parte delle società terze per condividere i soldi sborsati dagli utenti. Le compagnie telefoniche sono di tutt’altro avviso.  Dicono di aver già potenziato i controlli sulle attività delle società terze.  Inoltre affermano che per salvaguardare l’utente l’attivazione di molti servizi si verifica con una doppia accettazione.  Una posizione che non sembra convincere troppo l’Agcom, la quale sembra intenzionata ad inserire la digitazione del numero in tempo reale come condizione per l’attivazione degli addebiti.  Sulla tematica dei servizi indesiderati è aperta da luglio un’inchiesta dell’Antitrust,  che avrà termine alla fine del mese.

Giannandrea Contieri

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