Il settore delle telecom è noto per il suo dinamismo. Quante volte abbiamo sentito la frase: “questo è un settore che si muove rapidamente”? Le ultime due settimane non hanno contraddetto questa affermazione. Abbiamo assistito a 15 giorni ricchi di sviluppi che hanno portato in primo piano un settore in difficoltà per la crisi economica che non accenna a risolversi, ma che guarda coraggiosamente oltre per trovare nuove opportunità.
Crediamo che il lancio dei primi servizi LTE nel Regno Unito da parte di Everything Everywhere (EE) faccia parte di questa secondo sentimento. Da domani, in seguito alla drammatica saga del 4G nel Regno Unito, i clienti di EE potranno entrare nell’era delle comunicazioni mobili di quarta generazione. Il pacchetto base costa 36 sterline e comprende 500MB di dati, mentre il pacchetto da 56 sterline offre una soglia di 8GB. L’annuncio non è arrivato da solo. EE ha colto l’occasione per rilanciare il marchio, concentrando l’attenzione della comunità dei media e degli analisti sulla banda larga super veloce e sui servizi collegati. Il lancio non riguardava solamente i servizi LTE, ma anche la banda larga su fibra ottica e i nuovi servizi tra cui ad esempio EE Film. Il messaggio è arrivato chiaro e forte: “Vogliamo essere il provider delle comunicazioni e dei servizi digitali del ventunesimo secolo”. Per EE, i mattoni per costruire questo futuro sono i servizi LTE e le comunicazioni su fibra ottica.
Una storia simile è ambientata in Italia, dove Telecom Italia ha annunciato il lancio imminente dei servizi LTE – tramite chiavetta dongle e tablet – a Roma, Milano, Torino e Napoli. E come per EE, insieme al lancio è arrivato l’annuncio di una serie di servizi LTE, tra cui TIM Cloud, l’offerta di servizi cloud di Telecom Italia. Telecom Italia sta progettando di estendere i servizi LTE ad altre 20 città in una seconda fase entro la fine del 2012, e in seguito a rendere disponibile i servizi su tutto il territorio nazionale.
Se la strada verso ambienti connessi e “smart” intrapresa da EE e Telecom Italia si basa su LTE e fibra, Kabel Deutschland ha scelto un altro approccio. Questa settimana, l’operatore di rete via cavo – in collaborazione con la Media Authority di Berlino-Brandeburgo (MABB) – ha lanciato una rete Wi-Fi pubblica a Berlino. Una rete composta da 44 hotspot che fornirà accesso wireless gratuito con velocità fino a 100Mbps. Gli utenti possono accedere alla rete gratuitamente per 30 minuti e poi scegliere tra diversi schemi di pagamento per continuare ad usufruire del servizio. Entro la fine dell’estate 2013, ci saranno 60 hotspot a Berlino e Potsdam. Saranno disponibili anche delle applicazioni mobili per Apple e Android che permettono agli utenti di localizzare gli hotspot disponibili. L’approccio di Kabel Deutschland ci ricorda che l’infrastruttura ad alta velocità per gli ambienti residenziali “smart” può avvalersi di diverse tecnologie. Il raggiungimento di un’integrazione sinergica di LTE, fibra, Wi-Fi e altre tecnologie permetterà la creazione di spazi sempre connessi.
Tuttavia, non tutti i segni sono stati positivi nelle ultime due settimane. Questi sviluppi non erano completamente inaspettati, ma la loro portata è stata forse maggiore del previsto. Le entrate di KPN alla fine del terzo trimestre sono diminuite del 6,5% rispetto all’anno precedente. Ci si aspetta maggiore resistenza e capacità di recuperare da parte dell’operatore olandese, ma sembra che il processo di rinnovamento richiederà del tempo. La vendita di Geotronics International ha un ruolo in questa vicenda, e non dobbiamo scordare che la compagnia sta attraversando una riorganizzazione che comporta una riduzione significativa del personale, di circa 4000-5000 dipendenti.
Anche i risultati di TeliaSonera sono stati una sorpresa. Le vendite nette della società sono diminuite del 3,2%, assestandosi a quota 25,8 miliardi di corone svedesi, ma la base di abbonati è aumentata fino a raggiungere i 180 milioni di utenti. Questa tendenza opposta pone delle questioni all’operatore svedese. Il CEO, Lars Nyberg, si è impegnato a cambiare le cose e sembrerebbe che una delle prime azioni sarà la ristrutturazione della forza lavoro tramite una riduzione del personale di 2000 unità.
Infine, Nokia. Il produttore finlandese ha registrato il suo sesto trimestre consecutivo in perdita, con una buona performance della serie di telefoni Asha (soprattutto nei mercati emergenti) e una performance scarsa della serie Lumia nei mercati sviluppati. La partnership con Microsoft fatica a dare slancio all’azienda – lo slancio di cui Nokia ha bisogno per uscire da questa situazione difficile. Tuttavia, c’è ancora tempo. Tempo per nuovi dispositivi: questa settimana sono stati aggiunti dei nuovi modelli alla serie Lumia. Tempo per guardare oltre il segmento consumer e rivolgersi alle aziende e alle organizzazioni in cui il paradigma BYOD (“Bring Your Own Device”) sta portando lo scenario degli smartphone consumer negli ambienti di lavoro. In questo momento di forte vantaggio per Apple e Android, lasciar crescere il fenomeno BYOD significherebbe restare fuori dal segmento enterprise in futuro. Pertanto, concentrarsi su un’offerta enterprise sembrerebbe un passo sensato.
Sono state due settimane molto piene per il mercato europeo delle telecom: gli esempi riportati sopra forniscono una chiara visione del sentimento di mercato. La crisi economica continua a colpire il settore, ma allo stesso tempo ci si sta preparando per costruire la crescita del futuro.
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