Telecom ha comunicato di aver sospeso l’applicazione del nuovo profilo tariffario Tim Prime, oggetto di diffida da parte dell’Agcom. La decisione di Telecom è spiegata dall’obiettivo “primario di mantenere il rapporto di assoluta trasparenza con i propri clienti e di assicurare un confronto aperto, sereno e costruttivo con le autorità”. Tim Prime si sarebbe dovuta attivare automaticamente dal 10 aprile con una tariffa prepagata. Il provvedimento dell’Autorità nasce a causa della natura opt-out del sistema, che quindi prevede l’accettazione automatica da parte del cliente senza la necessità di un consenso diretto all’offerta. Le promozioni opt-out non sono bandite in via generale, ma l’aggravio di oltre 2 euro al mese sul credito di milioni di utenti ha spinto l’Agcom a dichiarare insostenibile il sistema. Per il presidente dell’Aurorità, Angelo Marcello Cardani, “Tim Prime non rappresenta una modifica del prezzo o delle caratteristiche dei servizi per i quali l’utente ha fornito il proprio consenso contrattuale, bensì una vera e propria introduzione di prestazioni (e costi) nuovi e mai richiesti dall’utente”. L’offerta proposta è stata ritenuta dal Garante non configurabile come una modifica unilaterale di contratto conforme all’articolo 70, comma 4, del Codice delle comunicazioni elettroniche.