Categories: TLC-ICT

Telecom, peering a pagamento per i provider più piccoli

Piccola rivoluzione nell’ambito dei servizi di interconnessione. L’operatore più forte sul mercato, Telecom Italia, ha deciso unilateralmente di far pagare il peering ai provider più piccoli. Per peering si intende uno scambio tra provider che favorisce il traffico di utenti tra le diverse reti. Il meccanismo si basa sull’aggregazione degli ISP in punti di interscambio detti NAP (Network Access Point). L’interconnessione è sempre stata caratterizzata dalla gratuità, e continuerà ad esserlo per gli operatori maggiori. Ma i pesci più piccoli dovranno adattarsi alle nuove regole: è il fenomeno del cosiddetto “depeering”, che ha messo in allerta l’AIIP, la più importante associazione a tutela degli ISP italiani. L’organizzazione fa notare che il cambio di rotta penalizzerà gli utenti, qualunque sia l’esito delle trattative fra Telecom e gli operatori minori. Se questi ultimi non pagheranno, ci saranno notevoli rallentamenti per quanto riguarda i servizi Internet da loro offerti. Un problema non da poco, considerando che Telecom ospita sulla sua rete diversi siti afferenti alla Pubblica Amministrazione. Se, al contrario, si sottoporranno alle condizioni di Telecom, i costi aggiuntivi per lo scambio di traffico potrebbero essere recuperati con un aumento delle tariffe a carico degli utilizzatori finali. Il colosso della telefonia si schermisce, asserendo che il depeering è funzionale ad una più adeguata razionalizzazione dei costi. Telecom si propone di “purificare” la rete, liberandola da servizi di interconnessione sovrabbondanti. Sottovaluta, però, l’importanza che può avere la ridondanza di infrastrutture di rete in un NAP. Infatti la presenza di più connessioni serve ad evitare che il malfunzionamento di singoli punti di vulnerabilità causi l’oscuramento di tutto il sistema. Insomma, la sensazione è che l’operatore dominante abbia fatto il passo più lungo della gamba. Si auspica una valutazione più approfondita , che tenga conto delle conseguenze che il mutamento della disciplina può avere su altri operatori e utenti in termini di velocità ed efficienza dei servizi.

Giannandrea Contieri

Recent Posts

Stato di diritto e libertà dei media, il caso della Grecia ma anche dell’Italia

Una recente risoluzione del Parlamento europeo, che alleghiamo, si è espressa sullo Stato di diritto…

14 ore ago

Convocata la Commissione vigilanza: il 20 novembre si vota il presidente Cda

Se ne parla tra sette giorni: mercoledì 20 novembre è convocata la commissione parlamentare di…

15 ore ago

Manovra, Forza Italia: “Consolidare il fondo per il pluralismo”

Manovra, Forza Italia scende in campo per tutelare e sostenere il pluralismo dell’informazione. E lo…

2 giorni ago

Report, piovono minacce: “Meritereste la fine di Charlie Hebdo”

Piovono minacce sulla redazione di Report, la denuncia è arrivata da Sigfrido Ranucci, conduttore della…

2 giorni ago

Editori e librai incontrano Giuli: “Fiduciosi, vogliamo crescere col Paese”

Gli editori di Aie, insieme a librai e bibliotecari, incontrano il ministro alla Cultura Alessandro…

3 giorni ago

Rai, oggi il presidio dei precari di Fase 2: “Vogliamo il contratto”

Scendono oggi in piazza i giornalisti di Fase 2. Si tratta dei cronisti Rai che…

3 giorni ago