Categories: TLC-ICT

Telecom, peering a pagamento per i provider più piccoli

Piccola rivoluzione nell’ambito dei servizi di interconnessione. L’operatore più forte sul mercato, Telecom Italia, ha deciso unilateralmente di far pagare il peering ai provider più piccoli. Per peering si intende uno scambio tra provider che favorisce il traffico di utenti tra le diverse reti. Il meccanismo si basa sull’aggregazione degli ISP in punti di interscambio detti NAP (Network Access Point). L’interconnessione è sempre stata caratterizzata dalla gratuità, e continuerà ad esserlo per gli operatori maggiori. Ma i pesci più piccoli dovranno adattarsi alle nuove regole: è il fenomeno del cosiddetto “depeering”, che ha messo in allerta l’AIIP, la più importante associazione a tutela degli ISP italiani. L’organizzazione fa notare che il cambio di rotta penalizzerà gli utenti, qualunque sia l’esito delle trattative fra Telecom e gli operatori minori. Se questi ultimi non pagheranno, ci saranno notevoli rallentamenti per quanto riguarda i servizi Internet da loro offerti. Un problema non da poco, considerando che Telecom ospita sulla sua rete diversi siti afferenti alla Pubblica Amministrazione. Se, al contrario, si sottoporranno alle condizioni di Telecom, i costi aggiuntivi per lo scambio di traffico potrebbero essere recuperati con un aumento delle tariffe a carico degli utilizzatori finali. Il colosso della telefonia si schermisce, asserendo che il depeering è funzionale ad una più adeguata razionalizzazione dei costi. Telecom si propone di “purificare” la rete, liberandola da servizi di interconnessione sovrabbondanti. Sottovaluta, però, l’importanza che può avere la ridondanza di infrastrutture di rete in un NAP. Infatti la presenza di più connessioni serve ad evitare che il malfunzionamento di singoli punti di vulnerabilità causi l’oscuramento di tutto il sistema. Insomma, la sensazione è che l’operatore dominante abbia fatto il passo più lungo della gamba. Si auspica una valutazione più approfondita , che tenga conto delle conseguenze che il mutamento della disciplina può avere su altri operatori e utenti in termini di velocità ed efficienza dei servizi.

Giannandrea Contieri

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