Telecom Italia completa la vendita di Matrix, società che controlla tra l’altro Virgilio, a Libero. Dall’operazione nasce la più grande società italiana del settore internet. Il gruppo fondato da Paolo Ainio era stato acquisito nel 2001, ai tempi della bolla, da Lorenzo Pellicioli, allora a capo della Seat Pagine Gialle. Ora l’ha comprato il finanziere egiziano Naguib Sawiris: con un esborso di 88 milioni l’ex patron di Wind (e uno dei soci del gruppo che ora è controllato dai russi di Vimplecom) rileverà Matrix per farla confluire dentro il suo portale Libero.it. A fine 2011 il gruppo aveva registrato un fatturato di 96 milioni e dava lavoro a 280 persone. Il perfezionamento dell’operazione è atteso intorno alla fine di novembre. Oltre che nel settore internet con Virgilio, Matrix è tra i player italiani leader nel mercato del digital advertising sia a livello nazionale sia locale. Inoltre con il servizio ‘1254’ è attiva nel mercato della directory assistance.
Libero spiega che con l’acquisizione di Matrix nascerà il primo player italiano del mercato internet. La realtà combinata Libero-Virgilio “rappresenta la più importante internet property italiana, con oltre il 60% di market reach, corrispondente a 18 milioni di visitatori unici mensili, oltre 3,5 miliardi di pagine viste mese e 14 milioni di email account attivi”.
La leadership indiscussa è quella di Google (che ha l’88% di market reach), ma il nuovo guppo Libero-Virgilio diventa un gigante tricolore, anche se è controllato da un imprenditore egiziano. “Insieme a Virgilio cresceremo e potremo realizzare importanti sinergie – spiega Antonio Converti, presidente e ad di Libero.it – la fotografia di fine 2011 delle due aziende unite insieme darebbe un gruppo da 150 milioni di fatturato con un ebitda leggermente positivo. Libero ha meno ricavi di Virgilio, ma è più profittevole”.
Per Telecom si tratta di un’operazione positiva, anche perché l’obiettivo del gruppo di qui a fine anno è ridurre i debiti di circa 2,5 miliardi. La società presieduta da Franco Bernabè a fine giugno aveva 30,3 miliardi di passività e per fine anno l’obiettivo è di arrivare a 27,5 miliardi a cui andrebbero aggiunti i circa 300 milioni spesi per l’asta delle frequenze di quarta generazione in Brasile. Per centrare l’obiettivo, oltre a Matrix, Telecom conta di chiedere entro fine anno la vendita de La7 e dei multiplex digitali del gruppo. Ma il grosso della cifra arriverà grazie ai flussi di cassa, stimati in 2,4 miliardi.