Il Tar del Lazio ha stabilito che sono illegittimi gli oscuramenti di parte della programmazione di viale Mazzini su Sky. Per i giudici del Tar «la distribuzione attraverso una unica piattaforma satellitare può essere ritenuta compatibile con gli obblighi di servizio pubblico». Resta confermato che la Rai «potrà consentire la messa a disposizione della propria programmazione di servizio pubblico a tutte le piattaforme commerciali che ne faranno richiesta nell’ambito di negoziazioni eque, trasparenti e non discriminatorie e sulla base di condizioni verificate dalle Autorità competenti», come previsto dall’art.22 comma 4 del Contratto di servizio 2010-2012, la cui validità è stata pienamente ribadita.
«Per quanto riguarda il Contratto di servizio vigente, la sentenza – ha evidenziato la Rai – censura unicamente il comma 3 dell’art. 22, nella misura in cui prevede attività promozionali di Rai in favore di Tivusat, nonché la messa a disposizione di smart card a favore degli utenti, attività per altro , disposta da una delibera dell’Agcom. La sentenza infine conferma la legittimità della costituzione della piattaforma satellitare TivuSat. Inoltre, altra censura del Tar si riferisce ad un articolo del precedente contratto di servizio non più in vigore».
La Rai ha annunciato che presenterà in ogni caso impugnazione avverso tale decisione del giudice amministrativo.
Per Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia, «la sentenza del Tar è una vittoria per tutti gli abbonati Sky e rappresenta un richiamo importante al rispetto degli obblighi di servizio pubblico che la Rai ha nei confronti di tutti i cittadini italiani. Con questa sentenza il Tar ha riaffermato un principio di giustizia e di non discriminazione nei confronti degli abbonati Sky che, pur pagando il canone Rai, in questi anni hanno visto purtroppo ingiustamente oscurare programmi sul loro decoder Sky, come è successo di recente anche in occasione degli europei di calcio».
Manuela Montella
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