Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di Fastweb e Wind contro le delibere con cui l’Agcom ha definito i costi dei servizi per la fornitura dell’accesso disaggregato all’ultimo miglio (unbundling o ULL), della rivendita del canone all’ingrosso (wholesale line o WLR) e dell’accesso a larga banda all’ingrosso (bitstream). Tra le altre cose gli operatori alternativi contestavano l’assenza di obblighi regolamentari d’accesso alla rete in fibra, la determinazione sulla base dei costi, l’abolizione degli obblighi di controllo dei prezzi sul mercato retail, la soppressione dell’obbligo di ribaltamento automatico delle offerte. La delibera dell’Agcom prevedeva tra l’altro l’aumento graduale delle tariffe che gli operatori devono pagare a Telecom Italia per l’utilizzo della rete: da 8,70 euro al mese nel 2010 a 9,67 euro al mese a gennaio 2012. Ora l’Autorithy dovrebbe fissare i prezzi per il prossimo triennio 2013-2015.