TAR ANNULLA CONVENZIONE DI 521 MILIONI TRA MINISTERO INTERNI E TELECOM ITALIA

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Il Tar del Lazio ha annullato l’accordo tra il ministero degli Interni e Telecom Italia per una fornitura che vale 521 milioni di euro (sentenza n.4997-2012). La convenzione avrà comunque efficacia fino al 31 dicembre 2013. La commessa comprende telefonia fissa e mobile, trasmissione dati e videosorveglianza, il 113 e i braccialetti elettronici per la sorveglianza a distanza dei detenuti ai domiciliari o con permessi di uscita dalle carceri. Il ricorso al Tar era stato presentato da Fastweb perchè il Viminale aveva deciso di procedere a una trattativa diretta con Telecom senza indire gara.
Secondo il ministero degli Interni, infatti, l’operazione di cambiare fornitore avrebbe fatto circolare troppo informazioni coperte da segreto.
Tra le ragioni che hanno portato il Tar a decidere di annullare la convenzione, la tutela dell’interesse di Fastweb a partecipare alla selezione, l’effettiva possibilità dell’operatore di ottenere la commessa e i vizi della procedura negoziata.
Dunque il Viminale ha ora l’obbligo di effettuare una gara vera e propria per assegnare i servizi di comunicazione elettronica. Secondo il Tribunale, “la ragione dell’affidamento congiunto di tutti i servizi a Telecom Italia è legata a ragioni di carattere tecnico” e non, come sottolineato dal Ministero, “alla segretazione disposta con il provvedimento impugnato”.
La convenzione non è stata dichiarata dal giudice amministrativo immediatamente inefficace al fine di tutelare interessi di ordine pubblico. Il collegio del Tar è stato presieduto da Linda Sandulli, con consiglieri Pietro Morabito e Roberto Proietti.

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