I tagli che la manovra approvata in estate hanno apportato al settore dell’editoria mettono a rischio l’esistenza di 27 testate. Valgono – secondo il servizio studi della Camera – 384 milioni in tre anni. Serve così un voto condiviso, di tutti i partiti, per ripristinarli con un emendamento alla legge Finanziaria. A sostenerlo è Giuseppe Giulietti (Idv, Articolo 21) annunciando che le diverse forze politiche hanno presentato in commissione Cultura degli emendamenti per rimpolpare il fondo. “La situazione è drammatica perché i tagli ai fondi sono forti e progressivi. Portano da subito all’eliminazione di una serie di testate, di voci, in un Paese che ha già una situazione di monopolio. Alla fine di questo processo non saremo più liberi”.
I tagli – secondo un dossier presentato dall’ufficio studi della Camera – ammontano a circa 384 milioni di euro. Sono pari a 77.870.609 euro nel 2009 (che si aggiungono a 49.396.265 già tagliati con la precedente finanziaria), a 94.122.556 nel 2010 e 162.864.688 nel 2011: portando il fondo per l’editoria da 423.552.608 a 296.285.734 euro nel 2009, da 394.718.465 rispettivamente a 300.595.909 nel 2010 e a 231.854.400 nel 2011.
“Preoccupazioni per questo sono state espresse anche dal centrodestra – dice Giulietti – sia dal relatore Granata sia dall’onorevole Caldoro, che vorrebbero ripristinare i fondi. Ci sono poi il mio emendamento e quello di Emilia de Biase del Pd che vogliono ripristinare il fondo ma anche il diritto soggettivo che ha ciascuna testata. Mi auguro che una materia come questa non diventi oggetto di scontro tra schieramenti ma argomento per una votazione condivisa, con un voto unanime”.