La comunità italiana a New York ha manifestato ieri davanti al Consolato su Park Avenue contro i tagli al quotidiano in lingua italiana America Oggi.
Oltre duecento persone si sono riunite per protestare contro la decisione del governo di ridurre retroattivamente al 2009 i contributi ai quotidiani all’estero: una contrazione che rischia di portare alla chiusura del giornale.
Una delegazione guidata dal direttore Andrea Mantineo e appoggiata dai Comites di New York e New Jersey è stata ricevuta dal console d’Italia Francesco Talò, che dopo aver ascoltato le istanze e i timori della comunità italiana, ha promesso che riferirà della situazione a Roma.
«Non è solo un problema di posti di lavoro – hanno detto i manifestanti – ma se America Oggi chiude saremo privati di un nostro punto di riferimento in lingua italiana».
I cartelli a Park Avenue hanno attirato anche l’attenzione dei media americani, alcuni dei quali hanno mandato troupe e fotografi. I tagli del 50% decisi dal decreto Milleproroghe approvato dal Senato il 25 febbraio scorso penalizzeranno altre quattro testate in lingua italiana, tra cui il Corriere Canadese, La Voce d’Italia a Caracas, Il Globo-La Fiamma in Australia e Gente d’Italia in Uruguay.
Il Corriere Canadese sta portando avanti una campagna attraverso la quale raccoglie lettere e messaggi da parte di enti, istituzioni locali e lettori, rivolti a sostenere il giornale che da 54 anni accompagna passo dopo passo la comunità italiana. Per capire quale futuro attende i giornali italiani pubblicati per le comunità all’estero si dovranno attendere gli Stati Generali. Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, aveva indicato il 15 maggio come data ufficiosa per l’avvio dell’iter che potrebbe restituire alla stampa italiana all’estero quel 50% di contributi tagliati con il decreto. Stando a quanto detto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Paolo Bonaiuti, la riforma dell’editoria dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. I tagli all’editoria sono stati trattati anche a Montréal in un seminario svoltosi agli inizi di aprile sul ruolo della stampa italiana nel mondo.
Giuseppe Liucci
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