La politica dimentica le divisioni in nome della tutela del bene prezioso del pluralismo. E si unisce contro il progetto del governo Lega-Cinque Stelle di strozzare le piccole testate italiane, tagliando i fondi.
Dopo le dichiarazioni di Nicola Zingaretti, da destra arriva la ferma presa di posizione di Fratelli d’Italia che svela l’inganno ideologico e demagogico che sussiste dietro all’iniziativa gialloverde.
Lo spiega il senatore Massimo Ruspandini in una nota in cui dice: “Volevano colpire i ‘giornaloni’, invece con l’ansia di accontentare la loro casa madre, la ditta Casaleggio, si stanno riducendo alla distruzione tutte le migliori testate giornalistiche locali della nostra Nazione”.
Ruspandini spiega: “Con un emendamento presentato al Senato si vogliono tagliare in maniera vigliacca i contributi a favore dei tanti giornali locali che raccontano i territori italiani. Giornali che sono presidi importantissimi contro la criminalità, il malaffare, la cattiva politica. Quotidiani nei quali sono cresciuti centinaia di giornalisti che oggi scrivono sulle più importanti testate nazionali. La norma in questione – continua Ruspandini – come ha sottolineato la stessa Giorgia Meloni, è una vera e propria tagliola perchè produrrà i suoi effetti tra dieci giorni costringendo queste aziende, tutte in regola con i contributi previdenziali ed assistenziali, a cambiare in corsa la propria organizzazione con pesanti ripercussioni sul piano occupazionale e con inevitabili ricadute sulla qualità del prodotto”.
Quindi una stoccata agli (alleati?) della Lega: “Mi meraviglia sulla questione la disponibilità della Lega. Matteo Salvini ha sempre parlato delle identità, della necessità di difendere i territori, della rivalutazione del rapporto con i cittadini e in questa occasione lascia campo libero al Movimento 5 Stelle per una operazione che renderà ognuno dei territori che perderà un quotidiano di riferimento, più povero, più indifeso, più soggetto a subire le influenze della stampa mondialista e globalizzata. Per quanto ci riguarda, in Senato, cercheremo di evitare questo scempio augurandoci che la norma in questione, già vigliacca di per sé, non venga addirittura inserita nel maxiemendamento che con tutta probabilità sarà votato con la fiducia. Senza alcun confronto con le opposizioni”.
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