Fnsi e Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti si schierano dalla parte dei giornalisti che temono la mannaia dei tagli. E sottoscrivono l’appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che i piccoli editori hanno lanciato nel fine settimana appena trascorso.
In una nota, la Federazione Nazionale della Stampa e il Cnog fanno sapere che: “condividono l’appello al presidente della Repubblica lanciato dai giornalisti di tante piccole testate che rischiano la chiusura a causa del taglio del fondo per l’editoria messo a punto dal governo 5 Stelle-Lega”.
E spiegano: “La norma inserita nel testo della manovra non ha niente a che vedere con la riforma del settore, pure necessaria, ma rappresenta un mero regolamento di conti con la categoria. Si tratta di una pugnalata alla schiena di tante piccole realtà editoriali espressioni di minoranze politiche, culturali, linguistiche e un chiaro avvertimento a tutti gli altri: chi crede di poter portare avanti battaglie ideali e culturali, anche in contrapposizione al governo, d’ora in avanti avrà vita dura”.
Ma non è tutto perché per sindacato e Ordine si tratta di “un colpo mortale al pluralismo dell’informazione, alla funzione critica della stampa, al ruolo dei corpi intermedi che sarà messo a segno con un maxiemendamento alla manovra, senza alcun confronto con gli operatori del settore”.
Perciò Fnsi e Cnog lanciano un appello e una speranza: “che i singoli parlamentari di maggioranza e di opposizione facciano appello alla loro libertà di coscienza e votino contro una norma che condannerà a morte decine di testate e allungherà la lista di giornalisti e lavoratori precari e disoccupati”.