Categories: Giurisprudenza

SULLA RAI INCOMBE IL TETTO AGLI INGAGGI E LANDOLFI RINCARA:”LA RAI DEVE RINUNCIARE AL CANONE”

Un emendamento alla Finanziaria stabilisce che dipendenti, artisti, consulenti della tv di Stato non potranno guadagnare oltre i 274 mila euro l’anno. Barriera valida anche per i contratti già in vigore.

Claudio Cappon, direttore generale della Rai è in allarme per la novità. Perché -dice – «sembra violare le norme europee sulla concorrenza». Perché «apre una prateria a Mediaset e Sky». Perché condanna la tv di Stato alla non-qualità e forse al declino industriale. Landolfi a proposito è categorico:””Sarebbe stato preferibile che il Direttore generale avesse fatto conoscere la sua opinione direttamente in Vigilanza nel corso della sua audizione fissata per domani. Ma chiedere di questi tempi al vertice Rai il rispetto del Parlamento e delle sue decisioni rischia di diventare una pretesa assurda. In ogni caso se la Rai si considera un’Azienda come le altre rinunci al canone”.

editoriatv

Recent Posts

Il garante privacy stanga OpenAi: 15 milioni per ChatGpt

Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…

22 ore ago

La pubblicità di Google vola, il settore muore

La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…

2 giorni ago

Usigrai contro il piano esodo Rai: “Avviare un confronto col sindacato”

Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…

2 giorni ago

Santanché vende Visibilia: l’annuncio de Il Giornale

Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…

3 giorni ago

Google vale tre volte Rcs: quanto vale il digitale nel Sic, i conti Agcom

La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…

3 giorni ago

Tax credit, Terzi (Sil): “Piccole librerie restano garantite”

“Le piccole librerie continuano a essere garantite”: parola di Antonio Terzi, presidente del sindacato italiano…

4 giorni ago