STRISCIA PUNISCE LA FNSI: 2 TAPIRI IN UNA SETTIMANA

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Un tapiro gigante per averci creduto, un altro imbavagliato per aver steso un “velo pietoso” su tutta la vicenda, compreso la consegna dello stesso tapiro. È la “punizione morale” di Striscia la notizia alla Federazione nazionale della stampa.
Ci erano cascati tutti, tv e giornali. Le favole dell’avvocato Giacinto Canzona hanno periodicamente riempito talk e quotidiani per mesi. Errare è umano, dimenticare i propri errori è qualcosa che la Fnsi e la stampa nazionale non può permettersi di fare.
Puntuale come non mai la staffilata satirica di Striscia che, la settimana scorsa, ha consegnato un tapiro gigante alla Fnsi, rea di non aver controllato le notizie. I giornalisti si sono giustificati affermando che si erano basati sui lanci dell’Ansa. Dunque l’inviato del tg satirico, Valerio Staffelli, ne ha intervistato il direttore, Luigi Contu, che ha espresso un mea culpa generale. «È un Tapiro meritato. Avremmo dovuto controllare con più attenzione, però alcune notizie sono costruite in modo credibile e può capitare che, tra le migliaia di lanci giornalieri, si faccia qualche errore. Abbiamo messo un “filtro anti-Canzona” e avvisato le redazioni di non passare più news che abbiano lui come protagonista», ha dichiarato Contu.
Fin qui tutto relativamente normale. Ci sta che qualche notizia sia falsa. Nelle redazioni arrivano migliaia di lanci al giorno. Controllarli tutti sarebbe impossibile.
Sarebbe bastata una dichiarazione di scuse ai lettori del tipo «guardate che le storie di Canzona erano tutte false» per dare una notizia interessante e nello stesso tempo scusarsi. Né la Fnsi, né la stampa nazionale l’hanno fatto. Inoltre solo un giornale ha riportato la notizia del tapiro. Dunque un altro tapiro, a distanza di una settimana dal primo. Questa volta imbavagliato, oltre che gigante, a sottolineare la reticenza sulle leggerezze compiute.
C’è da dire che le storie, a dir poco bizzarre, di Canzona avrebbero dovuto almeno seminare il dubbio sulla loro veridicità. Solo per citarne due, stiamo parlando di una suora “pirata della strada” multata perché andava a 180 km/h per raggiungere il Papa; di un gatto di nome “Tommasino”, erede contestato di 10 mln di euro. La coppia vittima di un aborto spontaneo a causa del naufragio della Concordia è solo l’ultima invenzione, la più verosimile, che, paradossalmente, ha aperto la crepa sull’intera vicenda.
Morale della favola (e proprio il caso di dire favola) è che l’avvocato “cantastorie” potrebbe essere oggetto di un provvedimento disciplinare da parte dell’Ordine di competenza.
C’è da chiedersi se la stampa nazionale non abbia mai dubitato di un avvocato che attrae a sé, una dopo l’altra, storie improbabili.
Egidio Negri

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