Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino critica duramente quei cronisti che scrivendo del triplice omicidio di Caselle Torinese nei giorni scorsi, prima della notizia di stamani della confessione dell’omicida – il convivente dell’ex domestica delle vittime – hanno puntato il dito contro il figlio della coppia uccisa facendo chiare allusioni e riferimenti sulla sua presunta colpevolezza.
Scrive Iacopino sulla sua pagina Facebook: “Ora che l’autore ha confessato, vorrei sapere come si sentono quanti hanno pubblicato la foto del figlio di due delle vittime in un contesto pieno di allusioni che ha toccato, proprio stamattina, una vetta ineguagliabile: il richiamo a “zio Michele” (“zio” di chi?) che nella strage di Avetrana (Sarah Scazzi) “rinvenne” il cellulare della ragazzina che aveva assassinato. Il giovane aveva ritrovato e consegnato una tazzina, una caffettiera e un guanto in lattice, in una buca vicino casa, mentre portava a passeggio i suoi cani. Complimenti. Non solo ai carabinieri. E se provassimo a trarre un qualche insegnamento da episodi come questo, tentando di avere rispetto per le persone?”.
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