Se per Mark Zuckerberg questi ultimi sono stati giorni di grandi cambiamenti sia a livello aziendale (lo sbarco di Facebook in borsa) che sul piano della vita privata (il fondatore di Facebook è convolato a giuste nozze con la storica fidanzata Priscilla Chan), la situazione non è altrettanto idilliaca per il fondatore di «VKontakte», il maggiore social network in Russia.
Le analogie con Facebook riguardano non solo lo stile grafico per cui VKontakte è stato additato inizialmente come copia dell’Est Sovietico del fratello occidentale di Palo Alto, ma ciò che sorprende sono le origini.
VKontakte è stato creato infatti nel 2006 a partire da una rete sociale di studenti e laureati in istituti di istruzione superiore russi, da qui la traduzione in italiano del social russo « mettere in contato».
È solo successivamente che la piattaforma prende la forma di mezzo di comunicazione universale per tutti i gruppi sociali e di tutte le età.
La piattaforma non tarda ad ottenere lo sperato successo (nel 2007 conta un centinaio di migliaia di utenti registrati), come nelle migliori speranze del suo amministratore Pavel Valer’evic Durov, ma al contempo arrivano anche i primi attacchi.
Nel 2007 infatti il social è preso di mira da un attacco informatico che lo oscura per qualche giorno ma la popolarità del sito non si arresta al contrario cresce in maniera esponenziale e con essa crescono anche le funzionalità offerte agli utenti, come le applicazioni per caricare e condividere video.
Nel gennaio 2009 il sito diventa il più popolare in Russia, e ad aprile supera i 14,3 milioni di singoli utenti ma questo picco di popolarità non piace al governo Russo.
È del Gennaio di quest’anno, l’ammonimento del governo a fuggire da Internet ed in particolare dal social network, il tutto accade proprio nei giorni delle manifestazioni in piazza contro il governo Putin.
Secondo una tradizione cominciata negli ultimi anni dell’era Eltsin, sono giorni quelli dal 31 dicembre fino al 9 gennaio, in cui tutti i giornali sono chiusi e le notizie via radio e tv sono stringatissime, Internet è l’unica fonte di informazione.
Dunque cresce l’importanza del social russo come fonte d’informazione e di mobilitazione, in questo caso sovversiva contro il governo, la situazione si inasprisce al punto che Pavel Durov si vede quasi costretto alla chiusura a fronte delle incessanti pressioni ma la notizia viene presto smentita ed il social network non lascia orfani i suoi sostenitori.
Non solo Durov non molla ma nel Marzo 2012 ha donato un milione di euro a Wikipedia, a riprova dell’impegno che porta avanti per la promozione dell’informazione.
Durante la conferenza sui social media Digital Life Design, Durov ha spiegato il perchè della sua donazione allo sviluppo di Wikipedia, definendo l’enciclopedia il miglior tentativo di accumulare il sapere umano.
Zuckerberg è avvisato, la Russia è in testa.
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