Una vittoria della Ferrari spa contro l’associazione Ferrari Club Milano quella avvenuta oggi all’interno del tribunale del capoluogo meneghino. Difatti la Cassazione ha detto stop all’uso del logo del “Cavallino Rampante” e della classica “F” Ferrari da parte dei Ferrari Club. Dunque, ribaltata la sentenza della Corte d’Appello che invece aveva ritenuto legittimo l’uso di tali “segni caratteristici” da parte dei Ferrari Club. I giudici comunque hanno disposto la celebrazione di un appello-bis davanti ai giudici milanesi. Ferrari spa aveva citato in giudizio il Ferrari Club di Milano per sentir accertare la “violazione dei marchi registrati Ferrari, Cavallino Rampante, Ferrari Club e dei relativi segni caratteristici, costituiti dal cavallino rampante e dalla lettera F in rosso con il braccio superiore allungato”. La società chiedeva fosse emesso un “provvedimento di inibitoria” e una condanna al risarcimento del danno per “concorrenza sleale confusoria”. I giudici del merito – il tribunale e la Corte d’appello di Milano – avevano rigettato le richieste di Ferrari spa, sulla base della “estraneità di ogni finalità commerciale da parte della Ferrari Club” e del fatto che “i segni utilizzati non fossero una pedissequa imitazione di quelli della casa Ferrari, essendo state apportate variazioni idonee ad escludere un rischio di confusione”. La Suprema Corte ha invece accolto il ricorso della Ferrari spa, annullando con rinvio la sentenza d’appello: “fondato” il primo motivo di ricorso “con il quale la Ferrari ha denunciato l’erroneità del giudizio della Corte d’appello nella parte in cui questa ha ritenuto che, ai fini della convalidazione del marchio, non occorresse la relativa registrazione essendo al contrario sufficiente la “tollerante conoscenza dell’uso altrui da parte del titolare del segno o del diritto anteriore violati”.
Giannandrea Contieri
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