Divieto, in tutti i settori soggetti ad authority indipendenti, di emettere fatture a 28 giorni, in modo non solo da fermare chi già lo fa, come le compagnie telefoniche o le pay tv, ma anche per evitare che altri vengano tentati dall’idea. È quanto prevede l’emendamento al decreto fiscale depositato dal Pd al Senato a firma Stefano Esposito (che lo aveva annunciato). Il testo ricalca la proposta di legge depositata alla Camera da Alessia Morani e modifica la legge del ’95 che ha istituito le authority. La proposta di modifica fa riferimento, in particolare, ai pagamenti dei servizi previsti dalla legge istitutiva delle Autorità di regolazione e stabilisce sanzioni fino a 5milioni (che in caso dell’inosservanza dei provvedimenti delle Autorità possono raggiungere anche i 300 milioni di euro), insieme a un «indennizzo forfetario, non inferiore ad euro 50, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione». L’emendamento punta inoltre a raddoppiare, fino a 5 milioni di euro, l’apparato sanzionatorio previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche.