Stile Italia Edizioni, fine della corsa? Il comitato di redazione denuncia che l’azienda sta per chiudere dal momento che l’editore Maurizio Belpietro avrebbe chiesto, per i 28 giornalisti rimasti nel gruppo (dai 45 impiegati a fine 2019) la Cassa a zero ore per cessata attività. Insorgono l’associazione lombarda dei giornalisti e la Federazione nazionale della Stampa.
A spiegare cosa stia accadendo in Stile Italia Edizioni, una nota del cdr: “Liquidazione della società, sospensione di alcune testate e prosecuzione provvisoria di altre. È questa l’ultima, inaccettabile tappa del cammino di Stile Italia Edizioni (SIE), società che fa capo a Maurizio Belpietro e che edita Tustyle, Confidenze, Cucina Moderna, Sale&Pepe e Starbene. Stile Italia, che si è costituita con la cessione delle testate, a fine 2019, da Arnoldo Mondadori Editore a Belpietro, aveva all’epoca 45 giornalisti. Oggi ne restano 28, ma non basta: l’azienda chiede ora, per molti di loro, la Cassa a zero ore per cessazione di attività”.
Ma non basta: “Nei due anni trascorsi dall’acquisizione l’editore non ha mai investito veramente in un progetto di rilancio delle testate, ha solo tagliato i costi e i tempi di lavoro delle redazioni usufruendo in modo pesante della Cassa integrazione Covid e confidando nel senso di responsabilità dei giornalisti, che hanno sempre garantito le uscite dei numeri”.
Ma tutti i sacrifici sarebbero stati vani: “Ma a nulla sono valsi i sacrifici che le redazioni hanno finora sostenuto: a giugno 2022 l’azienda ha deciso di procedere ai licenziamenti collettivi, malgrado avesse ancora a disposizione gli ammortizzatori sociali di settore e nonostante l’opposizione assoluta di cdr e sindacato nazionale e territoriale, che hanno proposto invano soluzioni alternative”. E dunque: “E ora che i giornalisti licenziati stanno vincendo una causa dopo l’altra e vengono reintegrati dal giudice, l’azienda ha deciso di procedere a una liquidazione volontaria e di sospendere la pubblicazione di riviste storiche che rischiano di non rientrare più sul mercato editoriale. Eppure, nel gennaio del 2021, il medesimo editore che lamentava pesanti perdite di SIE, ha aperto una nuova società, acquisendo da Mondadori anche Donna Moderna e Casa Facile”.
Il Cdr, insieme con Alg e Fnsi ritiene “inaccettabile la chiusura delle testate e insieme al sindacato nazionale e territoriale – concludono i giornalisti – intraprenderà ogni possibile iniziativa per evitare di perdere altri posti di lavoro”.