Il Coordinamento dei Collaboratori del Messaggero esprime preoccupazione per la richiesta di stato di crisi che Il Messaggero ha chiesto, il secondo in un breve spazio di tempo (l’altro data infatti 2009). Il piano di ristrutturazione e rilancio presentato dall’editore, di fatto non chiarisce (se non alla lontana) quali ripercussioni avranno su noi collaboratori i tagli che l’azienda intende realizzare. E, ancora una volta, constatiamo di non essere stati nemmeno presi in considerazione né dal Direttore Mario Orfeo, né dalla Direzione del Personale almeno per una comunicazione sullo stato di salute del giornale.
Nel piano di ristrutturazione si fa anche riferimento a investimenti che Il Messaggero intende fare soprattutto sulle nuove tecnologie. «Noi, dal canto nostro – si legge nella nota del Coordinamento Collaboratori del Messaggero – vogliamo essere propositivi e avanzare un progetto che spesso abbiamo discusso tra di noi e che negli anni passati abbiamo sottoposto anche al Cdr. Crediamo che, data la natura fortemente radicata sul territorio del giornale, si debba puntare sul web inaugurando le edizioni locali online, strada percorsa da altre testate come La Stampa e che si sta traducendo in aumento sia di accessi al sito che di numero di copie vendute dell’edizione cartacea. Questo consentirebbe: di fronteggiare con forza l’enorme realtà dei quotidiani online locali presenti praticamente ovunque nel Lazio, in Abruzzo, in Umbria e nelle Marche; di attirare ulteriori entrate pubblicitarie. La pubblicità sui quotidiani online è una realtà importante anche a livello locale. Si getterebbero inoltre le basi per creare nuovi posti di lavoro e valorizzare i collaboratori locali.
Chiediamo all’azienda di aprire quanto prima un tavolo di confronto sulle prospettive future dei collaboratori confidando anche nella sensibilità, più volte espressa dall’attuale Comitato di Redazione».
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