Ieri sono stati inaugurati gli Stati Generali dell’Editoria, e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana fissa i termini della discussione e segna i temi cardine dell’agenda del confronto. Alla conferenza indetta ieri dai vertici Fnsi, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e Federazione italiana liberi editori; il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio; il segretario dell’Ucsi, Maurizio Di Schino; giornalisti e giornaliste del Manifesto, di Avvenire, di Articolo21, dell’associazione Giulia giornaliste, del Giornale radio sociale, del Sindacato cronisti romani, il segretario Raffaele Lorusso annuncia: “L’auspicio è che gli Stati generali dell’editoria inaugurati oggi siano davvero il più possibile partecipati. Per questo la Fnsi promuoverà una serie di incontri ai quali saranno chiamate a confrontarsi tutte quelle realtà associative che si muovono nel panorama dell’informazione e con le quali abbiamo condiviso nel recente passato iniziative per la libertà e i diritti. Un confronto che servirà a mettere a punto i contributi da portare ai tavoli governativi”.
Che poi ha aggiunto: “Il sindacato ha accolto con favore la disponibilità dell’esecutivo ad affrontare il tema nella sua globalità. È necessario che le parole di oggi si trasformino in atti che smentiscano quanto fatto finora dal governo, come i tagli che hanno colpito quelle voci che senza sostegno pubblico corrono il rischio di non potersi più esprimere. Senza intervento pubblico questo settore non può ripartire. Auspichiamo che l’attenzione data ad altri settori sia ora riservata anche all’editoria”, concludendo il suo intervento chiedendo che: “Il nodo centrale deve essere il lavoro. Non si può parlare di informazione senza parlare di qualità del lavoro. Di contrasto al precariato. Di buona occupazione. Senza lavoro regolare non si salva il sistema. Occorre coinvolgere professionisti, giuristi, ricercatori che contribuiscano a stilare provvedimenti normativi che siano validi anche in prospettiva futura”.
Parole importanti sono state pronunciate dal presidente Fnsi, Beppe Giulietti che ha affermato: “È necessario contrastate i tagli e i bavagli, intervenire contro le querele temerarie. Dirimente sarà la questione della rappresentanza: di chi rappresenta chi. E di chi non è stato invitato a partecipare agli Stati generali”. E ancora: “Quando si vogliono cancellare i mediatori, i corpi intermedi – ha proseguito – si è fuori dalla costituzione senza referendum. Dobbiamo rivolgere un appello al Capo dello Stato. Chi vuole cancellare i giornalisti vuole cancellare il ruolo di chi fa le domande. Colpire il fondo per l’editoria significa indebolire le voci della diversità e del pluralismo”.
Infine un importante iniziativa sul delicato tema del contributo pubblico all’editoria: “Il sindacato chiederà una moratoria e intanto convocherà giuristi, costituzionalisti, studiosi chiamati anche ad approfondire le buone pratiche diffuse in altri Paesi”.