Stangata a Telegram l’irreperibile dalla Germania. La società proprietaria del servizio di messaggistica è stata multata per oltre cinque milioni di euro dall’ufficio federale della giustizia tedesco. La “colpa” di Telegram? Non aver segnalato sui suoi canali i crimini d’odio e gli altri reati consumatisi in rete tra il 2020 e il 2021. Il ministro tedesco Marco Buschmann ha spiegato: “I fornitori di servizi di messaggistica e di social media hanno la responsabilità speciale di agire contro l’incitamento all’odio e alla violenza sulle loro piattaforme. Non si può eludere questi requisiti legali e questa responsabilità cercando di essere irraggiungibili”.
Già perché la questione più rilevante è stata ancora un’altra. Telegram, infatti, non ha fornito un destinatario autorizzato a trattare in suo nome sul suolo tedesco. Perciò le autorità della Repubblica federale hanno dovuto rivolgersi alla sede centrale che si trova a Dubai. Ma qui è sorto un altro problema. Gli Emirati Arabi, nonostante gli accordi di assistenza legale reciproca, non avrebbero consentito la notifica alla società russa dei documenti delle autorità giudiziarie tedesche.
In pratica, Telegram è irreperibile. E sembra calarsene poco degli ordinamenti e delle leggi dei Paesi in cui opera. Almeno a leggere la ricostruzione degli uffici giudiziari di Berlino. Tuttavia occorre ricordarsi come buona parte della pirateria informatica corra proprio sui canali della piattaforma russa. Ogni giorno, decine e decine di giornali vengono scambiati e craccati insieme a libri, film e serie tv. Un giro d’affari che deprime i settori editoriali in cambio di mancette nelle tasche dei pirati.