“La vicenda Adnkronos e Mak Multimedia deve diventare una vertenza nazionale a tutti gli effetti. Gli ultimi sviluppi, con le irricevibili proposte aziendali messe sul tavolo della trattativa, segnalano un inquietante salto di qualità negativo nel confronto fra le parti”. Lo afferma in una nota Paolo Butturini, segretario dell’Associazione Stampa Romana.
“Quella che il Gruppo Marra ha rappresentato come una proposta per uscire dalla procedura dei licenziamenti collettivi – osserva – è in realtà un tentativo di azzerare qualsiasi diritto (pregresso, presente e futuro) dei giornalisti, sia come lavoratori che come professionisti. Per altro mascherando i licenziamenti con una illegittima applicazione della legge 416”. “In sostanza – sottolinea ancora Butturini – è un attacco frontale alla legislazione attuale e alla contrattazione (nazionale e aziendale) che mira a ridefinire i rapporti di forza, portando indietro nel tempo la lancetta delle relazioni sindacali e industriali, al punto da configurare assetti ottocenteschi, con profili persino incostituzionali. Tutto questo avviene all0interno di un comparto, le Agenzie di Stampa Nazionali, già sottoposto allo stress di una crisi tutt’altro che risolta, alle prese con un nebuloso progetto di riassetto da parte del Governo ed esposto, più di altri, ai cambiamenti epocali della rivoluzione digitale”.
Butturini ringrazia il segretario della Fnsi, Franco Siddi, “per la sua costante presenza al tavolo della trattativa e il Consiglio Nazionale per la sua solidarietà. Ma non basta. Servono iniziative forti e mirate a isolare il tentativo del Gruppo Marra di fare da apripista alla totale deregulation delle norme e dei principi”.
“Chiedo alla segreteria della Fnsi di convocare un coordinamento delle Agenzie di Stampa Nazionali e di allertare la categoria intera, rendendo chiaro che la posta in palio è la salvaguardia dei diritti individuali e collettivi, del contratto di lavoro e della contrattazione aziendale, della dignità professionale dei colleghi, quindi, in ultima analisi, dell’esistenza stessa di un sindacato dei giornalisti e della categoria. In questo senso chiedo alla Giunta della Fnsi di valutare l’opzione di una giornata di protesta nazionale”.