Categories: Giurisprudenza

Spionaggio internazionale. La Svizzera corre ai ripari ed annuncia cambiamenti a Skype e Facebook

Lo scandalo dello spionaggio di dati internazionale condotto dal servizio segreto statunitense NSA ha reso visibilmente insicuri molti utenti internet svizzeri. Un quarto di questi ultimi ha dichiarato in un sondaggio di voler cambiare il proprio comportamento nell’utilizzo di Facebook, Skype e altri servizi online. Tuttavia solo il 3% degli intervistati riesce ad immaginare di poter rinunciare in futuro a servizi online statunitensi come Facebook e Skype. Il 25% degli utenti online vuole però riflettere bene su quali dati intende scambiare in Internet e quali rendere pubblici. Lo ha mostrato un sondaggio pubblicato oggi, condotto dal Link-Institut a fine giugno su incarico del servizio Internet di confronti comparis.ch. Complessivamente sono stati interrogati 1211 svizzeri tra i 15 e i 74 anni. Il servizio segreto statunitense è stato criticato per il fatto di aver raccolto dati di utenti di internet stranieri, tra cui anche svizzeri. Circa due su tre degli interrogati lo trovano scorretto, una piccola minoranza (4%) approva il monitoraggio e il 31% dichiara di essere indifferente. Inoltre le persone più anziane sono maggiormente critiche rispetto ai giovani sul programma di intercettazione. Nonostante ciò, due terzi degli svizzeri non si sente toccato personalmente e non vuole cambiare il proprio comportamento in rete.

“La maggior parte crede di rivelare in internet solo banalità, che non interessano a nessun servizio segreto”, indica in un comunicato Ralf Beyeler, esperto Telecom di comparis.ch.

Beyeler consiglia di utilizzare un account email di operatori europei al posto di GMail o Outlook.com (in passato Hotmail). Per navigare propone, invece di Internet Explorer di Microsoft o Chrome di Google, il sostituto Mozilla Firefox e Opera dalla Norvegia. Le tecnologie di criptaggio sono poco efficaci, secondo Beyeler, siccome i servizi segreti nel campo della codifica sono sempre allo stadio più aggiornato.

Fonte: Ticinonline

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