Settecentoundici milioni di dollari e passa. Tanto il social network Facebook riceverà da Sanford (detto “Spamford”) Wallace, conosciuto come il re del marketing online. Lo ha stabilito un tribunale californiano, condannando il 41enne per spamming illegale.
Facebook aveva denunciato Wallace a febbraio. L’accusa: essere entrato negli account degli utenti senza permesso e aver inserito messaggi e post nelle loro bacheche, insieme a due complici. Mesi fa il giudice Jeremy Fogel lo ha riconosciuto colpevole di aver violato il Can-Spam Act, legge firmata da George W. Bush nel 2003, e gli ha ordinato di non entrare in Facebook. Ma lui, dopo aver dichiarato bancarotta, avrebbe continuato i suoi traffici.
Wallace è un esperto di messaggi-spazzatura e ha dei precedenti. A maggio 2008 è stato condannato da un tribunale di Los Angeles, insieme al suo socio Walter Rines, a risarcire 234 milioni di dollari a MySpace.com per aver inviato quasi 800mila proposte commerciali indesiderate agli utenti. Pochi mesi dopo, a novembre, è toccato a Facebook vincere un’altra causa contro uno spammer, Adam Guerbuez, titolare della Atlantis Blue Capital, ottenendo il risarcimento record di 873 milioni di dollari. Guerbuez aveva bombardato gli account degli utenti con messaggi pubblicitari dai contenuti sessuali espliciti.
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