Fiato sospeso alla Rai per il pronunciamento dell’Agcom, l’Autorità garante per le telecomunicazioni, sulle interviste tv di Silvio Berlusconi ai tg di venerdì scorso. Lo aveva annunciato già sabato il presidente Corrado Calabrò: «Stiamo lavorando e ci siamo riuniti anche oggi che è sabato. Abbiamo già spedito delle lettere per avere dei chiarimenti a Rai e Mediaset. Ci pronunceremo lunedì o martedì» . Il pianeta di viale Mazzini, direttore generale Lorenza Lei e presidente Paolo Garimberti in testa, teme una mega-multa, soprattutto se l’Agcom dovesse ravvisare in quelle esternazioni una sorta di video-messaggio mascherato in piena «par condicio» . Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza, fa sapere di ritenere «incoraggianti gli autorevoli interventi dei vertici della Rai» a proposito del riequilibrio dopo le presenze di Silvio Berlusconi. Ancora Zavoli: «Mi chiedo se viviamo in un Paese che si rifà alle regole, e se ci sono sia lecito disattenderle» . I direttori dei tg comunque, dopo il richiamo formale dei vertici, dovrebbero prestare massima attenzione al rispetto della parità dei tempi. La tempesta politica sulle interviste fiume di Berlusconi ha intanto avuto un effetto non secondario alla Rai: allontanare un vistoso pacchetto di nomine presentato dal direttore generale Lorenza Lei che, fino a giovedì sera, sembrava probabile. Mercoledì e giovedì, quando si riunirà il Consiglio di amministrazione, forse si procederà alla nomina del nuovo capo del personale (forse Carlo Nardello), del responsabile della nuova direzione Intrattenimento (nome più accreditato Giancarlo Leone, ora vicedirettore generale, politicamente non schierato, considerato da tutti un punto di equilibrio aziendale per rivedere l’eccesso di cronaca nera nei talk show pomeridiani o di pessimo gusto in numerosi show di prima serata) e della direzione Finanza e controllo. Ma dopo queste polemiche per la Lei sarebbe difficile ottenere quell’unanimità, o quella maggioranza assoluta, necessarie per una scelta condivisa. E Lorenza Lei sa anche che sarebbe un errore tattico arrivare a un voto a maggioranza sul Tg2 o su Raidue dopo essere stata nominata all’unanimità. Quindi il nuovo direttore del Tg2 (Susanna Petruni, Pdl, o Gianluigi Paragone, Lega?) può attendere. Comunque Lorenza Lei dovrà presto o tardi sciogliere un nodo politico molto intricato: una Lega priva ancora di una «vera» direzione, anche se giorni fa il vicedirettore generale Antonio Marano (Lega) ha ottenuto anche le deleghe sulla produzione tv dopo l’abolizione della vicedirezione generale occupata da Lorenza Lei fino alla sua nomina a direttore generale. La Lega aumenta la sua influenza sulle sedi locali. Ma Bossi e i suoi premono per una direzione. Non sarà così facile nemmeno chiudere accordi anche perché Giovanna Bianchi Clerici, consigliere Rai leghista, è appena uscita sconfitta a Gallarate nella sua corsa alla carica di sindaco battendosi sia contro un candidato Pdl che contro quello del Pd e stringendo alleanze con uomini di Fli. Il ballottaggio sarà tra Pd e Pdl. La sconfitta ha peggiorato i suoi rapporti col Pdl, al punto che a Gallarate l’appoggio della Lega al Pdl di fatto non ci sarà, ed è prevedibile che qualsiasi trattativa Lega-Pdl a viale Mazzini avverrà in un clima non proprio serenissimo tra alleati. È una formula antichissima, è vero, ma la Rai anticipa sempre le novità politiche del Paese…