Dalle Regioni arriva il sostegno alle richieste al governo espresse dai giornalisti in piazza, il 1 giugno scorso. Un appello a fare presto, quello “spedito” a Draghi dalle sigle di categoria, sui temi caldissimi del dibattito e dell’agenda professionale dei giornalisti. In primo luogo, il tema del futuro dell‘Inpgi, sempre più in bilico a causa dei conti letteralmente disastrosi, dell’istituto nazionale di previdenza dei giornalisti. E dunque, collegato a questo, il dramma del precariato che svilisce il ruolo dell’informazione restituendo ai cittadini un servizio sicuramente di minor qualità.
Dopo la mobilitazione dei giornalisti, sono arrivate le reazioni da parte delle Istituzioni. E sono state le Regioni, a prescindere dalle bandiere di partito e dai “colori” delle amministrazioni, a sostenere le loro richieste. Da Genova a Perugia, passando per Firenze: le Regioni hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla classe giornalistica.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in una nota, ha chiesto maggiori tutele per i colleghi. Toti, infatti, il mondo dell’informazione lo conosce benissimo dato il suo trascorso professionale da giornalista di rango, tra le altre cose, nelle reti Mediaset.
Toti ha detto: “Mai come in questo momento in cui l’Italia e la Liguria si apprestano a ripartire, il nostro Paese ha bisogno di un’informazione forte, libera e pronta a formare sempre di più un’opinione pubblica consapevole. Il lavoro giornalistico va tutelato e ora più che mai chi produce informazione, dopo un periodo così delicato come quello della pandemia, deve ricevere quell’attenzione che merita e vedere riconosciuti i propri diritti”. E ancora rivendica il suo impegno sul settore: “La Regione Liguria è da sempre in prima linea, nel rispetto delle proprie competenze, per tutelare i giornalisti. Oggi finalmente stiamo superando l’emergenza sanitaria, che ha visto tanti giornalisti, spesso precari, in prima linea con un ruolo fondamentale anche per contrastare le fake news”. Infine ha promesso: “Nelle prossime settimane potrà riprendere il percorso che era stato avviato prima della pandemia per l’assunzione a tempo indeterminato di tre professionisti a rinforzo dell’Ufficio Stampa dell’Ente”.
Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha voluto testimoniare la sua solidarietà ai cronisti e agli operatori dell’informazione: “Sostenere i giornalisti che manifestano per l’occupazione e la previdenza non significa solo schierarsi al fianco dei diritti del lavoro: significa tutelare e promuovere la nostra democrazia, che ha bisogno di un’informazione plurale, autonoma e di qualità”. Dunque ha proseguito: “Per questo riguarda tutti la battaglia contro il precariato nelle testate giornalistiche e per la difesa dell’Inpgi, l’istituto di previdenza. La Regione Toscana sarà un interlocutore attento di sindacato e ordine dei Giornalisti e farà quanto possibile per sollecitare il governo a tenere conto anche del bene informazione negli strumenti e nelle opportunità che saranno resi operativi per superare la crisi da pandemia. Quanto prima costruiremo anche un’occasione di confronto con Associazione Stampa e Ordine per valutare lo stato dell’informazione toscana, alla luce anche delle delicate trattative in corso”.
Pieno sostegno alla mobilitazione dei giornalisti è giunto anche dal presidente dell’assemblea legislativa regionale dell’Umbria, Marco Squarta che in una nota ha spiegato: “Nell’epoca delle fake news e dell’overbooking di informazioni, veicolate soprattutto attraverso i social network, la pandemia è stata solo l’ultima grande occasione per i media locali per rivendicare il ruolo centrale della buona informazione. In questi mesi, tanto duri, i cittadini hanno avuto poche certezze, una di queste è stata rappresentata dal grado di affidabilità e di puntualità offerto dai resoconti della cronaca locale nella diffusione delle notizie. A tutti i cronisti dell’Umbria va dunque il mio personale ringraziamento per il lavoro svolto con dedizione, pudore e responsabilità”. Squarta ha poi detto: “Il settore della stampa vive un momento difficile come non mai, lo stato di difficoltà delle realtà editoriali è stato purtroppo ulteriormente aggravato dalla pandemia. Sono a rischio decine di posti di lavoro e la crisi rischia di portare via con se testate giornalistiche, ma ci tengo a ribadire – puntualizza – che una società non sarà mai libera se non è ben informata, perciò è compito di tutti fare quanto è nelle nostre possibilità per mantenere in vita un settore cruciale per la vita di tutti noi”. Infine il presidente dell’assemblea regionale ha voluto ringraziare i giornali locali: “I media locali hanno un ruolo chiave proprio per lo stretto e storico rapporto maturato nel corso del tempo con i propri lettori e i propri territori di riferimento, in quanto hanno saputo raccontare con straordinaria professionalità notizie e fatti di portata storica. La loro permanenza in vita è un fatto di tenuta della democrazia”.