Se il numero 1.179, il primo dopo il massacro di 12 persone nella redazione di Charlie Hebdo, ha toccato i 7 milioni di copie, il numero 1.180 del settimanale satirico francese non vedrà la luce né il 4 né l’11 febbraio. Anzi al momento non esiste una data, ha spiegato Anne Hommel, responsabile della comunicazione diCharlie. Non è una rinuncia o un arretramento davanti alle minacce islamiste, ha aggiunto, ma un semplice problema di stress e stanchezza della redazione, provata dal massacro del direttore, Charb, e di altri 3 vignettisti, dai funerali e dalla fatica di pubblicare in condizioni estremamente difficili il numero dopo la strage.Il numero con Maometto che piange in copertina, uscito il 14 gennaio, era stato preparato nella sede di Libération, che aveva messo a disposizione alcuni dei suoi spazi, mentre i computer erano stati forniti da Le Monde. Nel frattempo, il numero di abbonamenti è passato da 7 mila a più di 120 mila.