Da una parte Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, lancia attacchi quotidiani sulla situazione economica del Paese, dall’altra il suo quotidiano sembra dover affrontare molti problemi. Le domande dell’assemblea dei giornalisti sono in tutto sette e prendono in considerazione la gestione complessiva del quotidiano, ponendo interrogativi sull’equità e la giusta distribuzione dei vantaggi. Ad esempio, gli inviati chiedono quale sia il costo delle collaborazioni e delle consulenze dei colleghi andati in pensione e che continuano però “di fatto” a ricoprire ruoli direttivi nella testata. La ripartizione del lavoro inoltre, sarebbe sbagliata. “Perché”, continuano gli inviati, “all’interno del giornale, a tutti i livelli, i carichi di lavoro non sono ben distribuiti, con il risultato che alcuni colleghi scrivono anche tre articoli al giorno mentre altri devono attendere settimane o mesi per vedere pubblicati i propri?”.
In un clima di crisi e restrizioni, agli inviati del Sole 24 Ore non piace l’idea di trasmettere un programma radiofonico condotto da Giovanni Minoli su Radio24: “Quali sono i suoi reali costi?”, chiedono, “Il suo contratto prevede clausole molto onerose i cui effetti economici ricadono anche sul quotidiano? In particolare sarebbe utile conoscere l’ammontare del compenso lordo corrisposto al giornalista e alla sua struttura di assistenti”. A proposito del programma di Minoli, il Fatto Quotidianodel 28 settembre ha raccontato la presenza di uno “scambio di cortesie” sul quale gli inviati vogliono spiegazioni: “Si legge nell’articolo che la trasmissione Vita da first lady condotto dalla moglie di Napoletano Giusy Franzese sarebbe il frutto di un accordo con Minoli. Non ritenete opportuno dissipare ogni dubbio anche su questo?”.Questioni non da poco se si pensa che il quotidiano di Confindustria ha chiuso il semestre con un rosso di 21,7 milioni su ricavi in calo del 13,8% a 197,9 milioni, mentre il debito e’ salito a 37,4 milioni. E questo nonostante un taglio dei costi da oltre 24 milioni fatto gravare prevalentemente sul personale.
La lista delle sette domande si chiude con Oscar Giannino e la scelta di inserirlo nuovamente nella programmazione radiofonica. “Perché questa decisione”, concludono i giornalisti, ” nonostante abbia millantato di aver conseguito due lauree e un master all’Università di Chicago?”.
fonte: ilfattoquotidiano.it
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