Destino di una parabola discendente per Digg, sito web di social bookmarking nato nel 2004 da Kevin Rose e venduto a Betaworks.
La storia del social network inizia nel 2004 con Kevin Rose che gli dà la paternità e mette al servizio degli utenti un sistema di creazione e condivisione di notizie.
Fin qui nulla di nuovo, ma quello che ha fatto in passato la fortuna di Digg è stato il suo spirito pioneristico come ricorda Kristina Lerman, docente della University of Southern California, il social è stato uno dei primi siti ad introdurre alcune componenti fondamentali come quella degli amici o followers.
L’avvento degli altri social network ,da Facebook a Twitter, ha sottratto visibilità e soprattutto predominanza a Digg, arrivato al capolinea.
La cessione è avvenuta di recente, l’acquirente è Betaworks che ribattezzerà Digg in News.me e lo trasformerà in un’applicazione per iPad eiPhone.
Ma quello che solletica la curiosità degli addetti ai lavori è la cifra che Betaworks ha pagato per l’acquisizione dell’ex social network prodigio, si parla di 500mila dollari ma è una cifra ritenuta troppo bassa se si considera il traffico di 16 milioni di visitatori del sito al mese.
Ufficialmente non è trapelato nulla di più preciso ma il balletto delle cifre continua e si riesce a capire qualcosa di più se si guarda ai costi di cessione dello staff di Digg, ammontante secondo TechCrunch a 12 milioni di dollari.
Mentre LinkedIn avrebbe comprato gran parte dei brevetti del sito per una cifra vicina ai 4 milioni di dollari, il resto della torta è andato quindi a Betaworks che si è guadagnata il restante.
Il tramonto di Digg ce la dice lunga sull’effimerità dei social network, di tutte le numerose applicazioni che costituiscono l’universo del web 2.0.
Per restare a galla è necessario un rinnovamento continuo di contenuti e bisogna sempre guardare alla concorrenza, questa sembra essere la morale che Rose e compagni potrebbero raccontarci.