Facebook e Twitter avranno presto un nuovo concorrente sul mercato “esclusivo” dei social media. Il Progetto Google Plus di Larry Page intende offrire ai propri utenti uno spazio di condivisione che però dia maggiore importanza alla persona e non solo al gruppo di amici. Mettere l’utente al primo posto, questa è la mission del colosso del serch engine, partendo proprio da uno dei potenziali punti deboli della comunicazione sui social network: “Il problema è che gli attuali servizi online trasformano l’amicizia in un supermercato: prendono le persone e ci appiccicano sopra l’etichetta “amico”. E la condivisione ne risente” si legge sulla pagina di presentazione della nuova creatura di Mountain View, ancora in una fase di test (denominata Field Trial) accessibile a pochi eletti e solo per invito. Immediato è il riferimento, per contrasto, al sistema di relazione impostato da Palo Alto che per certi versi diviene l’anti-modello da cui partire per illustrare un’offerta innovativa. Invece di “community” Google parla di +Cerchie, partendo dal presupposto che non tutti gli amici siano uguali ma che ognuno debba poter creare diversi microcosmi a cui associare di seguito nuove persone, ma quelle giuste ed in maniera graduale (aggirando il rischio della sovraesposizione) e per “condividere le ultime novità… proprio come fareste nella vita reale”. L’intento sarebbe quello di superare la rigidità degli strumenti online per dare l’illusione di una maggiore umanità nel modo di relazionarsi sul web, senza però dover ricorrere all’esibizione pubblica e costante dei propri fatti personali. Il che, a dire il vero, rappresenta uno dei punti di forza di Facebook, quello cioè della condivisione e dell’esposizione a tutti i costi ed al maggior numero di persone possibile. Altrimenti non ci si spiegherebbe perché, ad oggi, la creatura di Zuckerberg vanti oltre 600milioni di iscritti. Eppure Mountain View punta sulle “affinità elettive” e lo scopo sembra quello di attirare gli altri abitanti della Rete, quelli che non hanno più voglia o non hanno mai accettato di rendere di pubblico dominio la propria vita (anche se si tratta di quella virtuale) e magari senza poter esercitare un controllo efficiente sul mezzo. Per questo Google si dice disponibile ad offrire ancora più opzioni per condividere contenuti in modo privato o pubblico, offrendo all’utente quali parti del proprio profilo rendere visibili per ogni singola persona e selezionare quali contenuti condividere e con quali amici. Ma aspetto ancora più interessante, si potrà abbandonare il social network in qualsiasi momento, effettuando di proprio pugno il backup di tutti i dati, accedendo ad un’apposita scheda. Trasparenza e controllo del mezzo in ogni istante, sembra impossibile, ma Google ha appena lanciato la sfida.
Manuela Avino
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