Prima il rischio di dentifrici “esplosivi”, poi i termosifoni freddi e l’acqua gialla nei rubinetti degli hotel dei giornalisti, ora gli hacker: le Olimpiadi di Sochi stanno diventando un campo minato per i media occidentali. Diversi giornalisti hanno, infatti, riferito problemi ai loro dispositivi elettronici, computer ma anche cellulari, non appena questi si collegano a una rete russa.
“Mi hanno attaccato appena sceso dall’aereo” ha raccontato Richard Engel, reporter della tv statunitense NBC che avrebbe fatto un test con due computer e un telefono, inserendovi appositamente dei dati falsi: “sono stati ‘intercettati’ appena li ho connessi alla rete”. E a suo avviso il Dipartimento di Stato Usa, avrebbe già avvertito gli americani che sbarcano a Sochi di non aspettarsi “alcun rispetto della privacy”, nemmeno nelle loro camere d’albergo.
Prima delle Olimpiadi esperti di intelligence russi avevano denunciato un piano di controllo totale delle comunicazioni da parte dei servizi di sicurezza russa.
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…