Prima il rischio di dentifrici “esplosivi”, poi i termosifoni freddi e l’acqua gialla nei rubinetti degli hotel dei giornalisti, ora gli hacker: le Olimpiadi di Sochi stanno diventando un campo minato per i media occidentali. Diversi giornalisti hanno, infatti, riferito problemi ai loro dispositivi elettronici, computer ma anche cellulari, non appena questi si collegano a una rete russa.
“Mi hanno attaccato appena sceso dall’aereo” ha raccontato Richard Engel, reporter della tv statunitense NBC che avrebbe fatto un test con due computer e un telefono, inserendovi appositamente dei dati falsi: “sono stati ‘intercettati’ appena li ho connessi alla rete”. E a suo avviso il Dipartimento di Stato Usa, avrebbe già avvertito gli americani che sbarcano a Sochi di non aspettarsi “alcun rispetto della privacy”, nemmeno nelle loro camere d’albergo.
Prima delle Olimpiadi esperti di intelligence russi avevano denunciato un piano di controllo totale delle comunicazioni da parte dei servizi di sicurezza russa.
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