Snag, Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai aderente a Confcommercio, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul ruolo che le edicole vogliono avere nel rilancio del settore editoria. “Da ormai troppo tempo – informa una nota – gli edicolanti sono relegati ad una posizione di secondo piano, inascoltati nonostante la necessita’ di un rapido intervento per scongiurare la chiusura di altri punti vendita. Negli ultimi 10 anni hanno infatti abbassato definitivamente la serranda circa 10.000 edicole, con una perdita complessiva di oltre 20.000 posti di lavoro”. Snag, attraverso questa campagna stampa dal titolo ‘Un giornale senza edicola e’ come un pesce fuor d’acqua’, rivendica “un ruolo di maggior rilievo per i punti vendita all’interno della discussione sul rilancio dell’editoria. La similitudine offre molteplici interpretazioni. Senza un rinnovato accordo di filiera e ad un impianto normativo rinnovato e certo, ad agonizzare sono infatti tutti gli attori: editori, giornalisti, distributori ed edicole”. “Le edicole non chiedono soldi al Governo, non ne hanno mai chiesti – ha commentato Armando Abbiati, Presidente Snag Confcommercio -; chiediamo che siano definite regole certe, leggi chiare e non interpretative sulla distribuzione, una rinnovata spinta all’informatizzazione e, piu’ in generale, una maggiore attenzione alla categoria stessa. Il tutto con immediatezza e urgenza, perche’ il tempo dell’attesa e’ ormai finito”. “Pur apprezzando il nuovo slancio del Governo – prosegue la nota -, che ha iniziato a operare per smuovere situazioni ferme da ormai troppo tempo, Snag tiene a sottolineare come tutti gli sforzi a monte della filiera siano di fatto poco efficaci se non si da’ priorita’ alle edicole, che rappresentano il punto in cui i prodotti editoriali vengono offerti ai clienti”. (ANSA)