Abbiamo riportato, in una news di ieri, il provvedimento con cui il Garante per la privacy ha vietato, ad alcune società specializzate nella creazione e nella vendita di banche dati, l’ulteriore trattamento di dati (nello specifico numeri telefonici) di milioni di utenti perché raccolti e utilizzati illecitamente e cioè senza il consenso degli interessati. Il divieto vuole tutelare i cittadini dalle telefonate moleste. Tra le aziende interessate dallo stop vi sono anche Wind, Fastweb, Tiscali e Sky che hanno acquistato dalle società incriminate dati da sfruttare per promuovere prodotti e servizi tramite i propri call center.
Il provvedimento è stato aspramente criticato da Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL perché l’intervento del Garante della Privacy determinerà “problemi occupazionali non secondari”. “Uno degli effetti immediati dello stop del garante – afferma Alessandro Genovesi – sarà la riduzione drastica dei volumi di attività e quindi dell’occupazione in diversi call center in outsourcing, molti dei quali nel Sud Italia. Chi si farà carico delle centinaia di ragazze e ragazzi che da oggi rischiano di non lavorare più?”.
“Per questo – continua – pur consapevoli della complessità del tema, chiediamo a chi non ha fatto il proprio dovere, cioè Wind, Fastweb, Tiscali e Sky di farsi immediatamente carico del problema occupazionale di questi ragazzi, provvedendo ad assegnare da subito nuovi volumi di attività ai call center colpiti dal provvedimento. Invitiamo, inoltre, il Garante ad una politica sanzionatoria preventiva, anche molto pesante, per evitare provvedimenti drastici e urgenti come quello di ieri che incidono gravemente sulle condizioni sociali di centinaia di persone”.
Fabiana Cammarano
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